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Il Nobel 2025 per la Chimica va a Kitagawa, Robson e Yaghi per le «strutture metallo-organiche» che imprigionano l’anidride carbonica

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Per certi versi quello per la chimica è il Nobel più atteso: era questa l’area di studio e di ricerca di Alfred Nobel. Ed è tradizionalmente anche quello più complesso da comprendere: come a scuola la chimica è per poche menti molto strutturate. Eppure l’Accademia Reale svedese delle Scienze che ha annunciato il premio Nobel per il giapponese Susumu Kitagawa (nato nel 1951) dell’Università di Tokyo, l’inglese Richard Robson (1937) della University of Melbourne e il giordano Omar M. Yaghi (1965) della University of California per lo «sviluppo delle strutture metal-organiche», ha fatto uno sforzo encomiabile per far capire come si aprano ora «nuove stanze per la chimica» ma anche per le grandi sfide del pianeta Terra: sostenibilità, sete, siccità, inquinamento dei mari e dell’aria.

Kitagawa, Robson e Yaghi hanno di fatto costruito delle prigioni molecolari per i gas. Prigioni che sono strutture ordinate e molto resistenti: catene ibride che uniscono la duttilità delle strutture di carbonio (di fatto la base chimica della vita sulla Terra insieme al calcio, l’ossigeno e l’idrogeno) con la forza degli ioni di metalli. A cosa servono queste prigioni molecolari? Immaginate di poter imprigionare la CO2, il nemico pubblico numero uno della Terra, l’anidride carbonica. Più in generale i gas serra. Oppure di poter rendere l’acqua potabile nel deserto. Catturare come degli schiavi le molecole tossiche nell’aria.

Tutto nasce dai diamanti. Il padre dell’idea è non a caso il più anziano, Robson, 88 anni. Fortunato perché i Nobel non vengono mai dati alla memoria. Robson era partito dalla struttura dei diamanti, ma aggiungendo delle cavità, che in realtà sono degli anti-ioni. Una sorta di negatività degli ioni stessi. Poco conta tentare di penetrare nel mistero della chimica: l’importante è comprendere come queste strutture molto resistenti (anche all’acqua e alla disidratazione) possono fare da prigioni per le molecole e i gas indesiderati. Della bellezza dei diamanti Robson ha mantenuto anche la struttura ordinata e dunque molto stabile. Evidentemente come diceva la famosa pubblicità un diamante è sul serio per sempre.

Anche lo scorso anno il premio per la Chimica era stato «facile» da comprendere, avendo coinvolto l’intelligenza artificiale di DeepMind usata per capire come si ripiegano le proteine a partire da una catena di amminoacidi. Un risultato eccezionale che promette di far evolvere non solo la comprensione della vita ma anche la farmacologia. Come eccezionale promette di essere quello del 2025.

Certo l’evoluzione del premio stesso per la chimica diventa un racconto anche della galoppata fatta nell’ultimo secolo. All’inizio del Novecento, ai tempi di Marie Skłodowska-Curie, i premi Nobel erano consegnati ancora per la scoperta di nuovi elementi della tavola periodica, come appunto il radio e il polonio con la scienziata polacca.

Si veniva dall’Ottocento e dal genio di Dmitrij Ivanovič Mendeleev che nel 1869 non solo aveva costruito la tavola periodica dando ordine al mondo della chimica. Ma aveva anche intuito che i pesi atomici troppo distanti tra gli elementi che conosceva erano dei grandi spazi da riempire con nuove scoperte. Era partita la caccia agli elementi. Ma ora la tavola periodica delle strutture metal-organiche sarà impossibile da definire: per la loro grande duttilità le prigioni molecolari che possiamo costruire sono potenzialmente infinite. La sfida sarà quella di imparare a usarle per ripulire il mondo.   

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LA SCHEDA

Il riconoscimento
Ogni Nobel prevede una medaglia d’oro, un diploma e un assegno da 11 milioni di corone svedesi, corrispondenti a circa un milione di euro.

I precedenti
Nel 2024 il Nobel per la Chimica 2024 era stato assegnato a David Baker, Demis Hassabis e John M. Jumper per le loro ricerche sulla struttura delle proteine. L’unico italiano ad aver vinto il Nobel per la Chimica è Giulio Natta, premiato nel 1963 insieme al tedesco Karl Ziegler per le scoperte nel campo della chimica e della tecnologia dei polimeri. Due, invece, gli scienziati che sono stati insigniti per due volte del Nobel per la Chimica: Frederick Sanger (1958 e 1980) e più di recente Karl Barry Sharpless (2001 e 2022). 

I prossimi premi
Dopo la Medicina, la Fisica e la Chimica, i Nobel proseguiranno con la Letteratura giovedì e la Pace venerdì. Il ciclo si chiuderà con il premio per l’Economia il 13 ottobre.

8 ottobre 2025 ( modifica il 10 ottobre 2025 | 19:08)

8 ottobre 2025 ( modifica il 10 ottobre 2025 | 19:08)

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