
Come Lorenzo, un ragazzo di 26 anni che in un momento difficile ha composto il numero 1520 e ha conosciuto Roberta Toscano, psicologa della Centrale di Risposta Nazionale: «Chiedere l’aiuto della CRI per me è stato un trampolino di lancio per affidarmi a una psicologa e poi a una psicoterapeuta», racconta. Ma soprattutto, Lorenzo ha capito che la vera forza non è «non avere mai paura», ma è saper chiedere aiuto quando se ne sente il bisogno, farsi sostenere «per essere più forti», nella testa e nel cuore. Roberta, che lo ha accompagnato nel percorso di consapevolezza e riscoperta delle sue risorse interiori, sente di essere è stata «quel pezzettino che aiuta a sbloccarsi» lungo il cammino: contattare la Croce Rossa è stato per Lorenzo il primo importante passo «per stare meglio, per poter poi camminare soli nel mondo».
Un mondo nel quale oltre 1 miliardo di persone, secondo il rapporto World Mental Health Today, convivono quotidianamente con disturbi mentali e ad essere colpiti in misura crescente sono soprattutto le donne e i giovani. Nel nostro Paese – secondo i dati del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG), in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) – il 70% dei giovani ha sperimentato stati d’ansia, depressione o disturbi dell’umore che, sempre più spesso, si riflettono in modo drammatico anche nei dati legati al suicidio in età giovanile.
«È la fotografia dell’impegno della Croce Rossa Italiana nel supporto a chi sente il bisogno di essere ascoltato, di trovare qualcuno che sappia capire, dire le parole giuste per superare un momento difficile. Nella Giornata Mondiale della Salute Mentale, è importante riflettere sulla promozione di una cultura della cura in cui il benessere psicologico sia riconosciuto come parte integrante della salute della persona e del gruppo», ha affermato Rosario Valastro, presidente della CRI.