La figlia di Robin Williams: «Smettete di mandarmi video di mio padre fatti con l’intelligenza artificiale: sono spazzatura»

LONDRA – «Smettete di mandarmi video di mio padre fatti con l’intelligenza artificiale. Smettete di credere che voglia vederli. Se avete un po’ di decenza smettete di fare questo a lui, a me, a tutti». La figlia di Robin Williams, l’attrice e regista Zelda Williams, insorge contro i deep fake che ripropongono il padre, morto suicida nel 2014, in situazioni e comportamenti che nella realtà non sono mai avvenuti. «Non è arte, è spazzatura».

C’è tutto il dolore di una figlia che ha perso un padre nelle parole che Zelda affida ai social, dove sottolinea che i filmati «non sono cose che lui avrebbe voluto». «Guardare il lascito di persone realmente esistite condensato, rimescolato e storpiato è un insulto – ha detto – al loro lavoro, alla storia, all’arte, alla musica». Questo, ha aggiunto, non è il futuro: «È un riciclare il passato nel peggiore dei modi».

Già in occasione dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, conclusosi nel settembre 2023 dopo 148 giorni, Zelda si era espressa contro l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sull’immagine del padre, tra gli attori più apprezzati ed amati della sua generazione, la cui morte a soli 63 anni aveva profondamente addolorato milioni di appassionati di cinema. 

Il nuovo intervento arriva in un momento in cui l’impatto dell’intelligenza artificiale sul cinema e tutto il settore creativo è al centro di accesi dibattiti, anche per via del «debutto», qualche giorno fa, di Tilly Norwood, attrice creata al computer e realistica al punto da portare l’interprete de «Il diavolo veste Prada», Emily Blunt, ad esclamare: «Oddio, siamo fregati. Questo è veramente sconcertante. Forza agenzie, non fate così, smettetela, non portateci via la connessione umana».