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Elezioni regionali in Veneto, infrastrutture, energia e innovazione: l’appello delle imprese ai candidati

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Mentre i candidati in pectore (a volte più d’uno per partito) moltiplicano comparsate tv e appuntamenti sul territorio, come se la campagna elettorale per le Regionali fosse ufficialmente partita, sale l’attesa per la designazione del candidato di centrodestra. Matteo Salvini due giorni fa aveva certificato che se ne riparla la prossima settimana, dopo il voto nelle Marche. Un voto che, l’ha sottolineato anche Luca Zaia «sbloccherà il Veneto». Antonio Tajani rassicura: «Presto un vertice». E, nel frattempo, la capogruppo Pd, Vanessa Camani, punge parlando di «candidato fantasma».

I tredici di Confindustria

Lo schema, se l’uscente Francesco Acquaroli sarà riconfermato, sarebbe di concedere l’onore alla Lega con in campo, al 99%, Alberto Stefani. E, in questo caso, sarà alla sua porta che busseranno le categorie per chiedere un cambio di passo. I tredici punti del «position paper» di Confindustria Veneto, in vista delle prossime Regionali, presentato dal presidente Raffaele Boscaini, dal direttore Carlo Stilli e dagli «advisor» settoriali, spazia dall’economia circolare alle «scienze della vita» (sanità) passando per i poli d’attrazione e innovazione. Non a caso il position paper si intitola «Il Veneto del futuro: una regione che evolve per attrarre».

«Restare fermi non è un’opzione – dice Boscaini – perché chi sta fermo in realtà perde posizioni rispetto a territori confinanti e ad altre regioni europee». Una lunga lista di desiderata in assenza del candidato di centrodestra e, ammette Boscaini, «la cosa ci preoccupa. Come imprese siamo abituati a fare piani di lungo termine, con una visione “lunga”, quindi preoccupa che non ci sia una controparte pronta a confrontarsi. Credo sarà questione di qualche giorno, l’importante è che ci diano ascolto». Il presidente, rispetto all’ipotesi di un tavolo permanente di confronto con la Regione quasi sbotta: «Diamo per scontato un dialogo costante».

Le imprese hanno «fame» di energia

I temi da trattare sono tanti. Le imprese hanno «fame» di energia perché la metà di quella consumata dalle aziende del territorio viene acquistata altrove. Eppure, dice Confindustria, a partire dall’idroelettrico per arrivare al fotovoltaico, l’obiettivo deve essere l’indipendenza energetica. E sul fotovoltaico la legge regionale va cambiata per allargare le maglie, per dirne una. E, ancora, le infrastrutture esistenti non bastano per arrivare a quella visione di intermodalità integrata immaginata dagli industriali. Largo, allora, alla quarta corsia sulla Brescia Padova ma arriva anche un appello a non abbandonare l’idea della «Romea Commerciale» (ampiamente archiviata dalla Regione proprio in questi mesi).

Le Reti innovative regionali

L’anello di congiunzione più vivace, fra Confindustria e Regione, sembrano essere le Rir (Reti innovative regionali, ndr) che, dice il documento, «sono uscite dalla fase di start up, serve ora una governance pubblico-privata». Parliamo di digitale, intelligenza artificiale e filiere emergenti, ambiti in cui diventa centrale dare risposta alla crescente domanda di elaborazione e conservazione dei dati. Ma ci sono anche fronti su cui si chiedono regole chiare, come, ad esempio, sulla gestione degli scarichi industriali in relazione ai Pfas. E altri su cui si chiede una sostanziale revisione della normativa regionale, dalla legge sul fotovoltaico, segnata da troppi vincoli, a quella sul consumo di suolo «su cui è cruciale trovare un maggiore equilibrio tra le esigenze conservative e le legittime necessità evolutive e strutturali connesse alle imprese».

Sulle infrastrutture la parole d’ordine è «interconnessione» di una rete, però, ancora da ultimare secondo le richieste di Confindustria, quindi oltre all’A4 e alla Romea Commerciale, si chiedono, nuovamente, il completamento a Nord della Valdastico, il potenziamento dell’A22, uno «sbocco a Nord» e anche un collegamento fra Feltre e la Pedemontana. E l’Irpef? Come per l’Irap, risponde Stilli, «dipende dalla destinazione dei fondi».


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27 settembre 2025 ( modifica il 27 settembre 2025 | 12:26)

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