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Euro digitale, Cipollone (Bce): «Aiuterà i cittadini. Vogliamo collaborare con le banche, non competere»

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Nei prossimi mesi la Banca centrale europea organizzerà «un secondo round di sperimentazioni con il settore privato» sull’euro digitale. A dirlo è il responsabile della task force sull’euro digitale della Bce Piero Cipollone in un’intervista a Milano Finanza. «Le banche avranno un ruolo centrale nella distribuzione dell’euro digitale, il che permetterà loro di mantenere il rapporto con la clientela e di venire compensate per il loro ruolo», afferma. 

Collaborazione con le banche

«Abbiamo introdotto garanzie per evitare fuoriuscite di liquidità che possano destabilizzare il sistema, come ad esempio il tetto massima di detenzione di cui abbiamo già discusso, il fatto che l’euro digitale non sarà remunerato e un meccanismo che consentirà di collegare il wallet dell’euro digitale direttamente al proprio conto bancario», spiega Cipollone. «Quest’ultimo meccanismo permetterà di effettuare acquisti anche senza aver preliminarmente caricato il proprio portafoglio virtuale con l’ammontare di euro digitali necessario all’acquisto. Le banche riceveranno commissioni per i pagamenti in euro digitali e sfrutteremo le infrastrutture esistenti per contenere i costi. In sintesi, vogliamo collaborare con il settore bancario, non competere. La vera competizione per le banche viene da attori emergenti come stablecoin e Big Tech, non dalla Banca Centrale Europea», aggiunge il membro del board della Bce. 

Quando sarà operativo l’euro digitale

Cipollone nell’intervista spiega che, se non ci saranno rallentamenti nell’accordo tra Parlamento e Consiglio, l’euro digitale potrebbe diventare realtà alla metà del 2029. Il Parlamento europeo, infatti, dovrebbe definire la propria posizione per la primavera del 2026 e da quel momento in poi potrà iniziare il trilogo. Una volta raggiunto un accordo politico e approvato il regolamento, banche e commercianti dovranno avere il tempo di prepararsi e potrebbe volerci un anno e mezzo.

Politica monetaria e tassi

Per quel che riguarda la politica monetaria, Cipollone afferma che la Bce non prevede deviazioni significative dall’attuale livello di inflazione del 2%, che è l’obiettivo della Banca centrale, ragion per cui non si prevedono nuovi tagli dei tassi. Francoforte reagirà solo in caso di deviazione significativa dal target del 2%.

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27 settembre 2025 ( modifica il 27 settembre 2025 | 10:45)

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