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Bologna, per il Pd la Festa dell’Unità supera la prova della nuova sede a Borgo Panigale: «Un milione di incassi e 75mila presenze, qui almeno per altri 10 anni»

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È stato un addio lungo e doloroso quello dato al Parco Nord, ma alla fine tira un sospiro di sollievo il segretario provinciale del Pd di Bologna, Enrico Di Stasi: «Abbiamo vinto la scommessa». Certo, la fortuna non è mancata grazie a un meteo assai clemente a differenza dell’anno scorso, quando l’ultima edizione della Festa dell’Unità in via Stalingrado è stata falcidiata dal maltempo. Fatto sta che, al termine delle tre settimane al Parco Cevenini a Borgo Panigale, i numeri si sono alla fine rivelati superiori alle previsioni della vigilia. Circa 75 mila presenze, 41 mila clienti nei ristoranti, ma soprattutto oltre un milione di incasso totale (813 mila euro solo dai ristoranti, con in testa Bertoldo) e un aumento delle offerte libere (circa 7 mila euro contro i 5 mila dell’anno scorso).

Gli incassi e le previsioni della vigilia

Ed è proprio la voce «ricavi» a stupire favorevolmente i dem, un po’ perché l’asticella data alla vigilia era prudentemente più bassa e segnava quota 700 mila euro, un po’ perché l’incasso di quest’anno è di fatto lo stesso dell’anno scorso (edizione segnata come detto però dalla pioggia), un po’ perché quell’area era di gran lunga più ampia di via Biancolelli. «Avevamo sottovalutato le potenzialità del parco Cevenini e il lavoro fatto in questi trent’anni dai volontari di Borgo Panigale», ammette il responsabile della kermesse dem, Lele Roveri.

La prossima Festa nazionale

Per capire a quanto ammontano gli utili bisogna attendere qualche settimana, ma considerati i costi dei nuovi spazi di gran lunga inferiori a quelli del Parco Nord, il Pd è fiducioso: «Saranno sostanziosi». Con questi numeri, a stand chiusi, anche la prudenza dei giorni scorsi va in soffitta. Con il Pd che può tranquillizzare militanti e volontari perché la scelta fatta quest’anno non sarà temporanea. «Abbiamo finalmente trovato una casa nuova e definitiva per la Festa», il sigillo di Roveri. Con Di Stasi che rilancia: «La nostra comunità ci crede ancora, la Festa ha un futuro: almeno altri dieci anni di vita». E lo dice pensando anche agli incassi delle feste «cugine», come quella di Modena e di Reggio Emilia, che hanno chiuso con numeri più bassi rispetto a Parco Cevenini. E così Bologna, osserva Di Stasi, ha dimostrato di avere «tutte le carte in regola» per ospitare, perché no già dal 2026, la Festa nazionale (quest’anno andata a Reggio Emilia).

Gli stand aperti a pranzo

Non è l’unico pensiero che si fa in casa dem in vista dell’anno prossimo. Intanto si pensa alla possibilità di aprire a pranzo gli stand dei volontari, oltre che la domenica, anche al sabato (e forse anche in altri giorni della settimana). Altro obiettivo, poi, quello di alzare l’asticella della qualità, ampliando anche il perimetro della Festa e provando a coinvolgere il vicino centro sportivo. «Possiamo parlare di tornei, eventi per bambini e famiglie, portare lì anche confronti politici…», riflette Di Stasi. Uno sforzo anche per cercare di aumentare gli altri numeri della Festa di quest’anno, che parlano di 7 mila prenze agli eventi, tra spettacoli, politica e libreria.

L’appello su Gaza

Durante questi 24 giorni in via Biancolelli sono state anche raccolte 3 mila firme per Gaza che i militanti hanno consegnato alla segretaria nazionale Elly Schlein nel giorno del suo intervento sul palco. E proprio riguardo alle condizioni del popolo palestinese e alle manifestazioni di piazza che ci sono state nei giorni scorsi in Italia, e in particolar modo a Bologna, Di Stasi è tornato a chiedere unità, a partire dal fronte sindacale. «Non è il momento dei recinti né delle divisioni — le parole del segretario dem — ma il tempo di guardare avanti e di costruire insieme un movimento di popolo che chieda con forza il cessate il fuoco nella striscia di Gaza».


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27 settembre 2025

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