
Si definisce il quadro della remunerazione di Alberto Nagel, il ceo dimissionario di Mediobanca che guiderà l’istituto milanese fino all’assemblea del 28 quando sarà votata la lista di maggioranza che Mps presenterà entro il 3 ottobre. In base alle regole della politica di remunerazione di Piazzetta Cuccia, Nagel percepirà circa 18 milioni di euro in contanti da qui al 2032. L’ammontare è frutto della somma del compenso variabile differito degli ultimi cinque bilanci di Mediobanca, una somma che viene appunto, secondo le regole, spalmata fino al 2032.
La vendita delle azioni
La cifra si aggiunge ai 53 milioni frutto invece della vendita sul mercato delle sue azioni, parte ormai del patrimonio del manager, che derivano dall’attribuzione in vent’anni di carriera delle sue performance share. Nagel non aveva solo venduto il suo pacchetto nel momento in cui il titolo era ai massimi ma aveva in parte portato in adesione all’Opas del Monte i suoi titoli. Diventando quindi un piccolo azionista di Siena.
Dopo l’assemblea del 28 ottobre, quando lascerà il timone di Piazzetta Cuccia, il ceo percepirà anche una liquidazione fino a 5 milioni di euro, in base alle regole della politica di remunerazione.
Il nome per il post-Nagel
Proseguono intanto i lavori in Mps – dove il comitato nomine si riunisce ormai tutti i giorni – per comporre la lista di nomi che andranno a comporre il consiglio di amministrazione di Mediobanca. Ieri il Cda di Siena ha ufficializzato di aver raccolto l’86,3% della banca d’affari milanese e il comitato nomine avrebbe iniziato a esaminare i profili dei futuri consiglieri e in particolare quello del nuovo amministratore delegato. I soci di Mps non avrebbero ancora trovato una quadra sul nome che dovrà sostituire Nagel che lascerà dopo 22 anni. Numerosi sono i nomi che circolano tra cui quelli di Riccardo Mulone di Ubs Italia, Francesco Pascuzzi di Goldman Sacs Italia, Giorgio Concini di Pimco Italia e Mauro Micillo di Imi. Proprio su quest’ultimo nome si è appreso da ambienti finanziari che Micillo è totalmente impegnato nel su ruolo di guida di Imi Cib nel gruppo Intesa Sanpaolo e non è interessato ad altri incarichi.
Goldman Sachs nel capitale di Mediobanca
In queste ore starebbe riprendendo quota il nome di Vittorio Grilli come presidente. Nel frattempo nel capitale di Mediobanca, alla data del 18 settembre (quindi prima della chiusura definitiva dell’Opas il 22 settembre) è emersa Goldman Sachs con il 5,7% (aveva il 5,9%), tra azioni e posizioni lunghe. Ha diritti di voto sul 5,6%.
26 settembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
26 settembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA