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Superbonus Bergamo, investiti due miliardi e mezzo. Metà degli interventi da chi ha redditi sopra i 30 mila euro annui. Spese anche per gli arredi

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Sono stati più di due miliardi e mezzo i fondi investiti in provincia di Bergamo negli ultimi cinque anni per il SuperBonus edilizio, secondo una stima sugli ultimi dati Enea. In questo ambito, i dati che CAF CISL ha elaborato sulle oltre 120mila dichiarazioni dei redditi raccolte fino a oggi, mostrano come le detrazioni riguardanti la casa (in totale, solo per le dichiarazioni CISL, si parla di oltre 37 milioni di €) rappresentino il 54% del totale dei “recuperi” o degli sconti fiscali dei cittadini bergamaschi.
E tra percentuali di detrazioni che cambiano e ipotesi di revisione di quanto già definito, la CISL di Bergamo, sulla scorta dei dati CAF degli ultimi anni derivanti dall’analisi dei prospetti dei 730 presentati, ha tratteggiato numeri e caratteristiche dei cittadini bergamaschi che hanno sostenuto le spese e beneficiato dello “sconto sulle imposte dovute” o dei rimborsi.

Il 36% dei contribuenti che ha presentato il 730 quest’anno per l’anno d’imposta 2024 ha effettuato spese di ristrutturazione edilizia con una detrazione media di 679 euro annui, pari a una spesa media di oltre 13.500 euro. Coloro che hanno speso più della media rappresentano il 14% della platea con una detrazione annua media di 2.773,00 euro, cioè il 429% rispetto al totale. Andando ad analizzare i redditi complessivi dichiarati si evidenzia che l’8% dei contribuenti che ha sostenuto tali spese ha un reddito inferiore a 15.000,00 euro, il 48% ha un reddito compreso tra 15.000,00 e 30.000,00 euro, il 44% un reddito superiore a 30.000,00 euro.
Inoltre, se si entra nel dettaglio, emerge che, tra coloro che hanno un reddito inferiore a 15.000,00 euro, solo l’11% ha sostenuto spese di ristrutturazione, mentre l’incidenza sale al 37% tra coloro che hanno avuto redditi tra 15.000,00 e 30.000,00 euro e addirittura al 59% per chi ha dichiarato oltre i 30.000,00 euro.

Dai 730/2025 analizzati, si rileva, inoltre, che nel 13% dei casi, accanto alle spese di ristrutturazione, si sono sostenute spese per acquisto arredi e nel 18% anche spese rientranti tra quelle del risparmio energetico.
L’analisi complessiva fotografa anche che il 9% dei dichiaranti, per la specifica voce di spesa ben oltre 10.500 persone, ha sostenuto spese per l’efficientamento energetico della propria abitazione o del proprio edificio, laddove la spesa ha natura condominiale, in un periodo in cui, vigente il SuperBonus del 110%, si è potuto beneficiare anche dello sconto in fattura o della cessione del credito che non transitano per la dichiarazione dei redditi.

Relativamente al SuperBonus, gli ultimi dati Enea dello scorso Agosto ci permettono di stimare in oltre 2,5 miliardi di euro l’investimento complessivo effettuato sul territorio bergamasco dal 2020 al 2025 tra interventi sui condomini, sugli immobili unifamiliari e sulle unità immobiliari funzionalmente indipendenti. Nel periodo di vigenza della misura fiscale, in Italia sono stati oltre 500.000 gli edifici interessati dalle spese di risparmio energetico per oltre 124 miliardi e un onere a carico dello Stato, cioè della collettività, di oltre 127 miliardi di euro: secondo stime recenti, ciò ha consentito di ridurre i consumi energetici del 9% a fronte di un target di risparmio del 16% fissato dall’Europa come obiettivo minimo per il 2030 che, secondo gli esperti, potrebbe essere agevolmente raggiungibile anche con calibrati sostegni in termini di contributi e di detrazioni fiscali.

«Quando analizziamo i dati relativi ai “recuperi” per gli interventi sulla casa – spiega Candida Sonzogni, segretaria provinciale CISL Bergamo -, parliamo non solo di quanto è possibile “recuperare” da parte dei contribuenti con la dichiarazione dei redditi ma anche di tutto ciò che ha riguardato lo sconto in fattura e la cessione del credito. Nel paradosso del 110%, che tanto pesa sulla finanza pubblica, secondo alcune stime, il volume degli investimenti si è quadruplicato dal 2019 al 2024, sostenendo in modo significativo i dati della produzione nel settore dell’edilizia e l’occupazione. C’è, quindi, la preoccupazione evidente che la riduzione delle aliquote fiscali di detrazione sulle ristrutturazioni operative dal 2025 e, ancor più, dal 2026 (36% per la prima casa e 30% per le altre abitazioni) riducano la crescita e i valori economici propri del settore e non solo. Ma c’è anche la preoccupazione rispetto all’esigenza di ammodernamento delle abitazioni che, dato nazionale, per il 60% rientrano in classe energetica F e G. In particolare e soprattutto in relazione alla prima casa, l’auspicio è che l’ipotesi di mantenere la detrazione al 50% venga confermata e che, in relazione al risparmio energetico, si faccia una riflessione complessiva rispetto alla povertà energetica e alla necessità di sostenere le famiglie che sono maggiormente in difficoltà economica attraverso agevolazioni adeguate. La Direttiva Europea sulle “Case Green” nel coniugare tutela dell’ambiente e risparmio energetico muove gli Stati Europei ad affrontare il tema proprio in questi termini, legando l’accesso agli incentivi anche alla condizione reddituale. Resta chiaramente e in particolare per il nostro paese il nodo delle risorse da utilizzare per sostenere la spesa. Anche sul fronte dell’abbattimento delle barriere architettoniche, l’aliquota del 75% ha favorito gli interventi da parte delle famiglie; riteniamo che sia importante mantenerla e non farla rientrare nel novero delle “ristrutturazioni generiche” perché le abitazioni siano adeguate e possano dare maggiore dignità e autonomia alle persone con disabilità. Vogliamo anche sottolineare che, spesso, per i cittadini è complesso e complicato muoversi anche tra incentivi ed agevolazioni – conclude Sonzogni -: in questi anni, soprattutto grazie al CAF e a ADICONSUM, abbiamo accompagnato i nostri iscritti e non solo nei meandri delle norme, dei regolamenti e delle disposizioni. Il nostro impegno è quello continuare ampliando ulteriormente le nostre competenze e i nostri servizi proprio per aiutare le famiglie a scegliere in modo consapevole, efficiente e ottimale».


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26 settembre 2025 ( modifica il 26 settembre 2025 | 12:31)

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