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Brescia, un pareggio a tutto cuore: Cazzadori al 96’ evita la grande beffa

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Nessuno avrebbe firmato per un punto alla vigilia, dopo quattro vittorie consecutive, ma l’Union Brescia continua a regalare emozioni anche nelle serate più grigie. Quella contro il Novara sembrava maledetta, contro un avversario che non viene battuto dal 1973. Un gol preso a freddo, poi un’ora e mezza di assalti, con il tifo del pubblico mai venuto meno. Quell’urlo collettivo per la girata vincente di Cazzadori regala un punto, non tre, ma irrora ancora la voglia di Brescia che continua a respirarsi in città e provincia. Solo applausi, scroscianti, per la squadra all’uscita dal campo: Vicenza e Lecco ora sono a +3, ma anche questa è una serata che resterà. Per ora nel cuore, in classifica si vedrà. 

Il Rigamonti si scalda cantando ma a Mompiano fa freddo e al decimo minuto il Novara mette i seimila – tra paganti e abbonati, alcuni dei quali hanno preferito rimanere a casa – dentro a un freezer. Alla prima percussione, dopo un inizio di gara equilibrato, con Diana che avanza Di Molfetta alle spalle dell’unica punta Spagnoli (Maistrello, come nelle previsioni, è in panchina), il Brescia viene trafitto: super gol di Valdesi, il suo è un sinistro a giro splendido dal vertice destro (troppo molle però Boci, altra new entry di giornata, che abbocca alla prima finta), palla nell’angolo lontano imparabile per Gori. L’Union non si disunisce, sfrutta le trame del trio di centrocampo trascinato da Mercati, alla prima da titolare ma giocatore d’altra categoria. I tentativi migliori sono da fuori area, ai quali il bravo Boseggia (21 anni) risponde sempre con i pugni. Ci prova per primo Zennaro, che poi al 22’ arriva a tu per tu con il portiere ma pecca d’altruismo e cerca Spagnoli in mezzo, anticipato sulla linea di porta. Il Brescia spinge: ci prova ancora De Francesco, ancora bravo Boseggia con i pugni. Il gol però non arriva, il Novara si mette con dieci giocatori dietro la linea del pallone, l’arbitro – il signor Di Loreto di Terni – diventa il bersaglio di tutti. Scintille sulla panchina bresciana: viene espulso il ds Ferretti per proteste verso l’arbitro, ma al 39’ è il Novara ad andare su tutte le ferie per la decisione che può indirizzare la partita: il suo centravanti Lanini, per gioco pericoloso su Pasini, subisce il secondo giallo e viene espulso

Il pari sembra dover arrivare quasi di inerzia, ma con il passare dei minuti subentra solo il panico e l’approssimazione. Al rientro dagli spogliatoi, Diana aspetta a cambiare ma poi forza (giustamente) la partita con la panchina: Giani è lanciato nella mischia da esterno a tutta fascia, con lui fa il suo ingresso anche bomber Maistrello. Il Brescia ha cercato per un’ora la palla alta, ma senza poter sfruttare i suoi centimetri. Lui, al primo pallone, si esibisce nella specialità della casa, il colpo di testa, ma Boseggia vola ancora e replica la stessa scena, con i fuochi d’artificio, al 32’ con una prodezza. Non c’è più logica nel finale, solo orgoglio. Per l’assalto finale, Diana prova l’ultima carta  con Sorensen, difensore centrale, ad affiancare Maistrello
Onore al merito, però, al portiere novarese: Boseggia non ha ancora finito i jolly nel mazzo, a cinque minuti dal termine vola anche sulla frustata di Cazzadori, che vivacizza il finale così come De Maria, subentrato a un Cisco zoppicante, l’uomo in meno per una sera dopo essere stato tante volte l’elemento decisivo in più circostanze. Un’altra opportunità è sulla testa di Balestrero allo scadere, anche il capitano non è preciso da pochi passi.

Nei sei minuti di recupero restano solo le preghiere e vengono esaudite proprio al 96’, quando ormai sembrava tutto perduto: è Cazzadori a trovare il mancino di controbalzo che batte anche super Boseggia, capace poi nel recupero del recupero (al 98’) di salvare ancora con un prodigio sul mancino di De Maria. Il Brescia ha un motore notevole. Sempre. Questa è una frenata, ma non fa poi male.


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26 settembre 2025

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