Home / Economia / Pixartprinting alla conquista degli Stati Uniti: nuovo stabilimento a Pittsburgh

Pixartprinting alla conquista degli Stati Uniti: nuovo stabilimento a Pittsburgh

//?#

Pixartprinting manda a pieno regime il suo stabilimento negli Stati Uniti e si prepara a rivoluzionare il mercato nordamericano della stampa on-line. La nuova sede a Pittsburgh, in Pennsylvania, novemila metri quadrati di un ex magazzino di medicinali, con 30 dipendenti destinati a raddoppiare entro fine anno, è operativa da marzo. Ma il lavoro di rodaggio industriale, di collegamento con gli operatori delle spedizioni e del team informatico interno, che ha esteso negli Usa la piattaforma d’acquisto via Internet del materiale da stampare, già attiva in 12 mercati europei, ora si può dire concluso. E dal 1. ottobre partirà la campagna in grande stile d’acquisizione clienti sulla Costa Est, con le grandi città come Boston e New York, Washington e Filadelfia a portata di consegna in 24 ore.

Al centro di questa rivoluzione sta Pixartprinting, l’azienda tipografica di Quarto d’Altino, nel Veneziano, fondata nel 1994 dall’imprenditore Matteo Rigamonti, che l’aveva trasformata nel 2000 in un’e-commerce della stampa, fatta crescere dal fondo Alcedo di Treviso, entrato nel 2011, fino a farne tra i primi stampatori via web d’Europa, con 56 milioni di ricavi, e acquisita nel 2014 dal gruppo americano Cimpress, quotato al Nasdaq di New York, 2,7 miliardi di euro di ricavi e 100 milioni di utile 2024 nel mercato della personalizzazione di massa, la fornitura cioé di materiali promozionali e prodotti legati alla stampa, sia per piccole e medie imprese, che per i privati. 

Il percorso di crescita di Pixartiprinting è proseguito ininterrotto anche con la nuova proprietà, che ha fatto della realtà di Quarto d’Altino una piattaforma di rilievo europea, con 232 milioni di euro di fatturato 2024 (il bilancio chiude il 30 giugno), +4% sui 222 milioni del 2023, 47 di Ebitda e 32 milioni di utile, con numeri in crescita anche nel 2025, e 1.200 dipendenti.
La struttura offre 1.300 prodotti stampati personalizzati (da brochure e libri, agli adesivi ed espositori fieristici fino agli striscioni pubblicitari) e può gestire fino a 15 mila ordini al giorno, tra gli stabilimenti di Quarto d’Altino, 33 mila metri quadrati di cui 24 mila di produzione, e Lavis, in Trentino, e strutture operative in Francia, Tunisia, per l’assistenza clienti, e India, di sviluppo della parte informatica.

Una macchina rodata, a cui la capogruppo ha preferito affidare direttamente l’estensione negli Stati Uniti del proprio modello di successo di servizio di stampa di lotti non industriali per aziende medio-grandi, in un’operazione che arriva ora ai nastri di partenza dopo un anno di lavoro e 25 milioni d’investimenti nei primi due. Nonostante che le aziende operative in loco non manchino, ad iniziare da Vistaprint, che da sola fa 1,2 miliardi di euro di fatturato in materiali che dai biglietti da visita arrivano ai prodotti promozionali e cappellini. «Loro però si rivolgono a privati, attività commerciali o aziende fino a 20 dipendenti, noi più ad aziende medio-grandi e rivenditori – dice l’amministratore delegato di Pixartiprinting, Paolo Roatta -. Abbiamo potuto portare il nostro Dna in America, le tecnologie che abbiamo sviluppato negli ultimi dieci anni, inserendole nel giro di pochi mesi negli Stati Uniti, con vantaggi di tecnologia, costi ed efficienze enormi nella fase di lancio».

Scende nel dettaglio, il manager: «Gli assunti negli Usa sono venuti tre settimane in formazione a Venezia. Affiancarli in produzione ai nostri operatori è stato un grande vantaggio così come lo è avere i nostri tecnici ora al loro fianco, nel risolvere problemi che noi abbiamo già affrontato da anni». E poi c’è il fronte spedizioni: «Consegniamo in tutta Europa in 24 ore; negli Stati Unito lo stesso ordine lo si riceve dopo una settimana – dice Roatta -. Noi a New York potremo arrivare il giorno dopo. Di sicuro cambieremo delle dinamiche, a beneficio del cliente finale». In uno sviluppo che potrà trarre vantaggio anche dalla svolta dei dazi: «Favoriscono la produzione interna e molti dei prodotti del nostro settore sono stampati in Messico e Canada – dice il manager -. E abbiamo dovuto rivedere i piani». In crescita. Un possibile scenario è di toccare i 20 milioni di dollari di ricavi nel giro di un anno. Ma a Pittsburgh c’è spazio sulla carta per superare i 100 nel giro di cinque anni. «Molto dipenderà da noi e dalla crescita del mercato», mette le mani avanti Roatta. Ma la rivoluzione intanto è pronta a partire.


Vai a tutte le notizie di Venezia Mestre

<!–

Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.–>

Iscriviti alla newsletter del Corriere del Veneto

25 settembre 2025 ( modifica il 25 settembre 2025 | 18:26)

25 settembre 2025 ( modifica il 25 settembre 2025 | 18:26)

Fonte Originale