
Anche nella vita della televisione ci sono momenti di cui si ha bisogno: ricordare Giancarlo Siani non è solo un tributo ai 40 dalla scomparsa, è qualcosa di più. Qualcosa che riguarda il mestiere di chi scrive, i legami familiari e professionali, la lotta contro la criminalità organizzata, il dovere di ricordare un ragazzo stroncato nel pieno della vita e degli affetti.
«Quaranta anni senza Giancarlo Siani» è un documentario firmato da Pietro Perone, giornalista del Mattino e testimone diretto di quegli anni, insieme a Filippo Soldi, regista (Rai3).
Il racconto ripercorre la storia di Siani, assassinato la sera del 23 settembre 1985 nel quartiere Vomero di Napoli, e la straordinaria indagine che, anni dopo, ha permesso di fare luce sul suo omicidio. Per lungo tempo il caso rimase avvolto nel mistero, tra piste confuse e depistaggi. Ma nel 1993, grazie al coraggio e alla determinazione di un gruppo di giovani — magistrati, poliziotti e giornalisti — la verità iniziò ad affiorare.
Siani era un giornalista «abusivo», quando essere abusivo significava fare una dura e utile gavetta nel cuore della notizia, divenendone quasi parte. Raccontare di Torre Annunziata significava raccontare di camorra, di clan in guerra, di accordi, di «onore», dei rapporti tra politica e criminalità organizzata.
Si muoveva fra camorristi, politicanti corrotti, magistrati pavidi e carabinieri impotenti. Un articolo in particolare, pubblicato il 10 giugno 1985, fu la sua condanna a morte: scrisse che l’arresto del boss Valentino Gionta era stato reso possibile da una «soffiata» che esponenti del clan Nuvoletta fecero ai carabinieri. Suscitando le ire del clan affiliato alla mafia.
Tre mesi dopo quell’articolo Siani — che nel frattempo era stato trasferito alla sede centrale di Napoli, in sostituzione estiva di un collega — fu ucciso. Aveva 26 anni, era sotto casa e gli spararono dieci colpi di pistola mentre era seduto nella sua macchina, una Citroen Mehari verde.
Le molte scuole di giornalismo farebbero bene ad adottare questo documentario come libro di testo per capire il senso del mestiere.
24 settembre 2025
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