L’Irlanda non parteciperà all’Eurovision Song Contest 2026, in programma a Vienna, se anche Israele sarà in gara. La linea di Dublino, in aperta polemica con le decisione prese dal premier israeliano Benyamin Netanyahu su Gaza e la Palestina, è stata resa nota dall’emittente radiotelevisiva pubblica irlandese, Rté. La partecipazione dell’Isola di Smeraldo sarebbe «inaccettabile, data la continua e spaventosa perdita di vite umane» nella Striscia, viene spiegato.
L’eventuale assenza degli artisti irlandesi avrebbe un certo peso nella manifestazione canora, dato che l’Irlanda ha vinto sette volte l’Eurovision, più di qualsiasi altro Paese. Non si tratta comunque dell’unica presa di posizione sul tema: anche l’emittente nazionale slovena Rtvslo ha dichiarato che si ritirerà se Israele dovesse partecipare. E lo stesso messaggio è arrivato dal ministro della Cultura spagnolo Ernest Urtasun e dall’emittente nazionale islandese Ruv.
A questo punto tutti attendono una decisione dell’Ebu (Unione Europea di Radiodiffusione), che organizza l’Eurovision. «La posizione di Rté è che l’Irlanda non prenderà parte all’Eurovision Song Contest del 2026, se Israele dovesse partecipare, e la decisione finale sulla partecipazione dell’Irlanda verrà presa una volta presa la decisione dell’Ebu», si legge nella dichiarazione dell’emittente irlandese (il governo di Dublino è stato tra i primi a riconoscere lo Stato Palestinese). «Rté è inoltre profondamente preoccupata per l’uccisione mirata di giornalisti a Gaza, per il diniego di accesso al territorio ai giornalisti internazionali e per la difficile situazione degli ostaggi rimasti».
Non va dimenticato inoltre che all’inizio di quest’anno oltre 70 ex concorrenti dell’Eurovision avevano firmato una lettera chiedendo agli organizzatori di escludere Israele dalla competizione del 2025. Senza risultato: la cantante israeliana Yuval Raphael si è anzi classificata seconda, in mezzo alle polemiche.
11 settembre 2025
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