
Nello notte lo choc di Donal Trump per l’uccisione dell’attivista-influenceur Charlie Kirk si è trasformato in rabbia. In un videomessaggio dallo Studio Ovale, il presidente americano ha puntato il dito contro i media e la «sinistra radicale» per il linguaggio usato per descrivere persone come questo suo prezioso alleato, la cui capacità di galvanizzare i giovani conservatori con le sue critiche alla sinistra era stata fondamentale per conquistare una nuova generazione di elettori. «Per anni, la sinistra radicale ha paragonato meravigliosi americani come Charlie ai nazisti e ai peggiori assassini di massa e criminali del mondo», ha affermato Trump in un discorso su Truth Social. «Questo tipo di retorica è direttamente responsabile del terrorismo a cui assistiamo oggi nel Paese» ha concluso, senza aspettare un qualche riscontro dagli inquirenti (due sospettati arrestati nella notte sono poi stati rilasciati, gli investigatori non hanno ancora individuato il movente).
Il messaggio di Trump è stato amplificato da molti influencer di estrema destra e da diversi repubblicani che hanno attribuito la responsabilità della sparatoria alla sinistra e hanno infiammato i social con appelli alla vendetta in un Paese già frammentato e provato da un aumento vertiginoso di questo tipo di violenza (nei primi sei mesi dell’anno, negli Stati Uniti si sono verificati 150 attacchi di matrice politica, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2025).
«Questa è una guerra, questa è una guerra, questa è una guerra», ha insistito Alex Jones, influencer cospirazionista, durante una diretta streaming sul suo canale Infowars.
Stewart Rhodes, fondatore degli Oath Keeper, condannato per la rivolta del 6 gennaio al Campidoglio e poi graziato da Trump, promette di ricostituire la sua milizia per proteggere figure come Kirk. «Ricostruirò gli Oath Keepers e torneremo a occuparci della protezione», ha annunciato Rhodes. «Se la mia squadra fosse stata presente a quell’evento, se fossero stati lassù sul punto più alto, a cercare potenziali minacce, avremmo salvato Charlie Kirk». Rhodes ha poi invitato Trump a «fare ciò che è giusto, ciò che è necessario» e a «invocare l’Insurrection Act». «Dovresti dichiarare che la sinistra in questo Paese è in palese e aperta ribellione contro la legge degli Stati Uniti. Stanno commettendo un’insurrezione, stanno favorendo e favoreggiando un’invasione e stanno bloccando l’esecuzione della legge federale», ha concluso Rhodes.
Lapidario Elon Musk sul suo social, X: «La sinistra è il partito degli assassini». L’ex braccio destro di Trump alla Casa Bianca ha poi citato un post che accusava «i media mainstream di sinistra, così come personaggi come Gavin Newsom» di aver radicalizzato le persone contro personaggi di destra come Kirk.
Stesso tono da parte di Dave Rubin, podcaster di estrema destra: la violenza politica «è incisa nel codice politico dei progressisti».
Promette vendetta anche il conduttore conservatore Greg Gutfeld su Fox News, la tv di riferimento della destra americana: «Non siamo radicali. Ma se pensavate di mettere a tacere il movimento, rimarrete profondamente delusi. Ci avete fottutamente svegliati!».
Matt Boyle, del media Maga «Breitbart News», durante uno scambio con Steve Bannon, pronostica la guerra civile: «In America si è accesa una miccia e credo che la destra americana, soprattutto i giovani, non accetterà la morte di una delle sue voci più famose», ha dichiarato.
Previsione simile da parte di Kevin Roberts, presidente della Heritage Foundation, un think tank le cui idee sono state ampiamente condivise dal presidente americano. «Il suo martirio deve essere un punto di svolta per il nostro Paese», ha affermato in un comunicato stampa, usando il nome del movimento di mobilitazione giovanile guidato da Charlie Kirk, «Turning Point».
Anche l’influencer e consigliera non ufficiale di Trump, Laura Loomer va giù pesante: «La sinistra è composta da terroristi» scrive su X. Mentre Chris Rufo, l’italo-americano ideologo della campagna contro le università, chiede al governo di «infiltrare, arrestare i responsabili del caos» creato dalla «sinistra radicale».
I deputati hanno litigato al Congresso sul minuto di silenzio per Kirk proposto dai repubblicani. La deputata repubblicana Luna ha gridato: «Ciascuno di voi che ci ha chiamati fascisti è responsabile… voi siete l’odio che dite di combattere».
Allineato il governatore repubblicano dello Utah, dove Charlie Kirk è stato ucciso: si è trattato di un «assassinio politico» ha detto.
11 settembre 2025 ( modifica il 11 settembre 2025 | 09:49)
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