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Prato, svolta nel caso Cocci: indagati per revenge porn gli esponenti di centrodestra Claudio Belgiorno e Andrea Poggianti. C’è la prova del ricatto?

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A tre giorni dalla chiusura delle liste per le elezioni regionali ormai alle porte arriva la svolta nell’inchiesta sul ricatto a luci rosse nei confronti dell’ex consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Cocci di professione avvocato, candidato regionale in pectore. La Procura di Prato ha iscritto sul registro degli indagati due colleghi dello stesso schieramento politico: Claudio Belgiorno, 29 anni, anche lui ex consigliere comunale di Fdi ma rivale di Cocci, e Andrea Poggianti, 35 anni, vicepresidente del consiglio comunale di Empoli, capogruppo del centrodestra, amico e collega di Cocci.

Ieri mattina sono scattate le perquisizioni di Digos e Guardia di Finanza. Gli inquirenti dovranno adesso cercare di ricostruire i rapporti politici e personali tra i tre. Una lettera anonima, in una busta senza affrancatura e senza indirizzo, sarebbe stata trovata nel cassetto della scrivania di Belgiorno. Gli investigatori dovranno adesso capire se si tratta di una fotocopia di quella da lui ricevuta, o se c’è altro.

I due politici sono stati entrambi convocati in Procura la settimana prossima per essere interrogati dal procuratore capo Luca Tescaroli che sta guidando in prima persone l’inchiesta. Il reato ipotizzato è revenge porn e diffamazione. Sarebbero stati loro, secondo l’accusa, a diffondere da quasi un anno a questa parte la serie di lettere anonime con le immagini sessualmente esplicite di Cocci a politici di livello nazionale per convincerlo a ritirarsi dalla vita politica.

I primi a riceverla nell’ottobre scorso sono stati i deputati Giovanni Donzelli e Chiara La Porta (ma nelle prime missive non si faceva cenno alla massoneria, nè ai clienti cinesi) gli ultimi, nei giorni scorsi, l’eurodeputato Francesco Torselli e il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli. Mentre a Prato esplodeva l’inchiesta per corruzione che ha travolto la sindaca Ilaria Bugetti e l’imprenditore Matteini Bresci, le lettere anonime, con l’aggiunta di nuovi particolari, arrivavano a sindaci, consiglieri comunali, alle redazioni di giornali e televisioni, oltre che a vari sostenitori di Cocci, come il Governatore della Misericordia di Prato.

«Sapete chi è davvero Tommaso Cocci, candidato di punta alle regionali 2025? — era scritto nelle ultime lettere anonime — è segretario della loggia Sagittario mentre era Maestro Venerabile Riccardo Matteini Bresci. Amicizie potenti, voti, soldi e clienti cinesi sono il suo tornaconto. Fa orge gay e fa uso di droga. Voi continuate ancora a sostenerlo?». A corredo del testo una fotografia intima di Cocci e uno screenshot di chat in cui si parla di uso di droga.

Fin dal primo momento l’avvocato-consigliere si è detto convinto che tutta la vicenda vada ascritta ad una faida interna al partito. «Vogliono screditarmi in vista della prossima competizione elettorale» aveva spiegato facendo i nomi di quelli che riteneva i responsabili della campagna contro di lui. La prima ad avvisare Cocci del fatto che circolavano delle sue foto compromettenti fu una consigliera comunale del Pd.

Ascoltato nei giorni scorsi in Procura Cocci aveva spiegato che quella foto finita nelle lettere l’aveva scattata a casa sua e l’aveva poi mandata ad un profilo Instagram femminile nel giugno 2024, che forse l’aveva inviata anche ad altri, che la conversazione in cui si parla di droga, riportata dal «corvo», era avvenuta su Telegram con il collega avvocato Poggianti con cui aveva molta confidenza. Poggianti gli ha però sempre negato di averla diffusa.

Cocci ha anche confermato la sua affiliazione alla Massoneria, alla loggia Sagittario, che non è una loggia coperta, a partire dal 2013 quando, studente di giurisprudenza, decise di entrarvi per tradizione familiare, dato che lo zio di suo padre era massone. Ha spiegato poi di essersi occupato di alcuni ricorsi contro i dinieghi di permessi di soggiorno per conto di un avvocato massone di Prato che non era abilitato all’uso del processo civile telematico. Anche su questo aspetto ci sono verifiche in corso. 


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11 settembre 2025

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