
Né pausa di riflessione, né, tantomeno, un passo indietro. La prima giornata dopo la notizia dell’avviso di garanzia Giusi Bartolozzi l’ha trascorsa al lavoro, al suo posto, nel gabinetto del ministro, Carlo Nordio, in via Arenula. Nel consueto vortice di riunioni, telefonate, incontri, mail. E a chi le ha chiesto come andasse ha risposto sfoderando il sorriso: «Top».
Niente panico. Nessun contraccolpo, assicurano dal suo entourage. Solo la consapevolezza di doversi preparare ad affrontare la sfida di quell’accusa di false dichiarazioni al pm. E la scelta del difensore è stato il primo passo.
Sarà Giulia Bongiorno. La stessa avvocata che difende di fronte al Tribunale dei ministri tutta la compagine di governo. Da Giorgia Meloni, la cui posizione è stata stralciata e archiviata, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Fino al Guardasigilli Carlo Nordio, ora anche titolare di un’eventuale azione disciplinare nei suoi confronti, in quanto magistrata, ex presidente del Tribunale di Gela.
Il ritorno sulla scena della penalista, presidente leghista della commissione giustizia al Senato, fa capire quanto sia blindata da parte della maggioranza la difesa di Bartolozzi. E quanto sia forte l’intenzione di inserirla sotto l’ombrello della giunta delle autorizzazioni a procedere che, salvo colpi di scena, non darà il via libera al Tribunale dei ministri per processare i componenti del governo. I magistrati vorrebbero svincolare Bartolozzi dal resto della filiera del caso Almasri: la accusano di aver mentito al Tribunale dei ministri, ma non di aver concorso con gli altri a sottrarlo alla Cpi.
Bartolozzi e Bongiorno sono del parere che quello contestato non sia un «reato autonomo». Ne avrebbero parlato anche ieri, secondo fonti di via Arenula. Ma occorrerà approfondire i precedenti.
Ovvio che la dirigente ieri ha seguito dalle agenzie di stampa il dibattito in Giunta. Le dichiarazioni del relatore Federico Gianassi (Pd) contro un’eventuale scudo della sua posizione: «L’ennesima forzatura». L’intervento del presidente della Giunta Doris Devi (Avs): «Un caso Bartolozzi non esiste». E poi il soccorso del capogruppo FdI in Giunta, Dario Iaia, che ha parlato di approfondimento tecnico sulla possibilità di sollevare alla Corte costituzionale un conflitto di attribuzioni. Le hanno mostrato anche gli attacchi di Riccardo Magi (+Europa): «No a salvacondotti». Ma, assicurano dal suo entourage, non si è lasciata guastare il buonumore. E non ha interrotto il flusso di una giornata all’insegna della normalità.
A partire dall’incontro, in mattinata, assieme al ministro Nordio, con i rappresentanti delle associazioni di categoria di medici e chirurghi per un confronto sulla riforma della responsabilità medica. Se non fosse saltato il question time con il Guardasigilli, lo avrebbe anche seguito in Parlamento. Tanto, come ha detto quando c’era già chi la dava per indagata prima di esserlo: «Sono tranquilla. Super tranquilla».
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10 settembre 2025
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