
Le tensioni politiche tra la sindaca di Brescia Laura Castelletti e l’assessora all’Urbanistica Michela Tiboni non sono destinate a rientrare a stretto raggio. Il motivo degli attriti, come riportato sabato dal Corriere, sta nella decisione di Tiboni di non ridurre (almeno fino a gennaio) le ore di docenza universitaria per dedicarsi di più alla variante al Pgt, come le aveva chiesto la prima cittadina.
Tiboni (che non ha risposto al Corriere) ieri al Giornale di Brescia ha fatto sapere che a fine anno chiederà all’Università di ridurre gli impegni ma non prenderà un anno sabbatico. Un punto dirimente questo. Bisogna capire se questo basterà alla sindaca ad evitare una surroga. Surroga che non è affatto facile: non abbondano i professionisti con una conoscenza approfondita dei nodi urbanistici cittadini e visto che mancano due anni e mezzo alle elezioni il rischio è che il nuovo arrivato impieghi mesi per prepararsi a chiudere la quinta variante generale al Pgt. C’è anche la strada politica: non mancano assessori e consiglieri del Pd che hanno seguito le ultime varianti al Pgt (da quella del 2016 in poi). Tra gli amministratori sembra prevalere la prudenza: la maggioranza di loro sono pronti a scommettere che la sindaca non farà alcun ribaltone.
Ieri mattina in Giunta Tiboni ha presentato il documento programmatico della quinta variante al Pgt ma le è stato chiesto da più parti di essere più puntuale sui contenuti, sulla visione. Il documento verrà quindi ripresentato in giunta la prossima settimana. Il clima era per certi versi teso, nonostante il momento di convivialità per gli auguri alla sindaca, con tanto di assaggio di pasticcini. Il Pd cittadino, che sabato ha già ufficialmente espresso solidarietà e vicinanza alla sua assessora, ieri sera ha indetto una riunione di partito per fare il punto della situazione. Riunione alla quale ha partecipato la stessa Tiboni. La volontà della maggioranza dei dem è quella di evitare rotture e per questo le sarebbe stato chiesto anche di valutare un maggior impegno in Loggia fino al 2027, ovvero fino all’approvazione definitiva del nuovo documento pianificatorio.
Sulla vicenda Tiboni sono già intervenuti il leader dell’opposizione Fabio Rolfi e il capogruppo di Brescia Civica Massimiliano Battagliola per chiedere all’amministrazione di uscire dall’«impasse urbanistica» e dire alla città cosa stia accadendo. Ora interviene anche la vicepresidente della commissione urbanistica Mariachiara Fornasari (FdI) che parla di «situazione che appare kafkiana». Per lei «il silenzio dell’interessata e della sindaca sono assordanti: nella fase più delicata della partita urbanistica, ovvero quella dalla variante generale al Pgt, siamo in scacco dei rumors e delle fughe di notizie interne alla maggioranza.
Il tema della variante generale è delicato e deve essere affrontato in modo coraggioso, per non rischiare di ridursi alla gestione dell’ordinario, come accaduto in questi ultimi due anni in seno alla commissione da me vice presieduta» continua la consigliera in Loggia. Ed elenca le criticità degli ultimi anni: «Abbiamo già assistito ad occasioni mancate, basti pensare a San Polo dove sono stati persi 200 alloggi o al piano attuativo ex Sant’Orsola, che ancora non ha visto la posa della prima pietra. Non vorremmo che la stessa sorte toccasse allo strumento di pianificazione urbana».
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10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 18:50)
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