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Regionali in Puglia, «Uniti per Decaro». «Stavolta non voto». Le divisioni minano anche la base del Pd

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È uno stato d’animo indecifrabile che prende diverse strade. C’è lo scontento, il deluso, l’indeciso ma anche chi è pronto ad andare avanti, con più forza, nel nome dell’unità e del partito riconoscendo ad entrambi i protagonisti di questa storia «la serietà della proposta politica portata in questi anni per il bene della Puglia e dei pugliesi». 
La querelle Decaro-Emiliano, sul «no» del candidato presidente del centrosinistra alla discesa in campo, da consigliere, del governatore uscente, sta creando sentimenti contrapposti nella base del Partito Democratico. I cosiddetti «uomini e donne della prima ora», quelli che dal primo giorno hanno respirato la Primavera Pugliese e aderito convintamente alla causa e alla nascita del Pd. E che ora si trovano inconsapevolmente a decidere da che parte stare.«Io sinceramente oggi non saprei chi votare e se andare a votare. Mi sento smarrito. Sembra come se la Regione sia diventata una spa» confessa Paolo, 40enne consulente del lavoro. «E in questo dibattito – sottolinea – vedo la base degli under 30 molto distante. I giovani hanno legittimamente abbracciato la causa della Palestina, ma non sono minimamente interessati al dibattito pugliese in corso. E questa circostanza, se guardo indietro ai miei tempi, mi preoccupa». 

Ma lo smarrimento del 40enne Paolo viene controbilanciato dalla iniezione di fiducia della over 60enne Stefania, a sinistra e nel mondo sociale da una vita e con le idee ben chiare. «A me sinceramente questo dualismo non interessa e non scalfisce minimante la stima che ho per Emiliano e Decaro. Credo che entrambi cercheranno il chiarimento per andare avanti. Sono troppo seri per mettere a rischio questo progetto, ben sapendo che per i pugliesi in questo momento i problemi ben più gravi sono altri. E in ogni caso sono sicura che Emiliano non farà mancare il suo supporto». 
«L’unico fastidio che avverto – confessa Stefania – è il clamore mediatico che di certo non fa bene al Pd, partito che ho davvero visto nascere nella città di Bari». «In questa storia ci sono due temi di fondo» spiega Cesare De Virgilio Suglia, medico 30enne e convinto attivista dem. «C’è il tema del racconto. Se per 20 anni abbiamo raccontato che Vendola ed Emiliano sono stati i migliori governatori, i padri della Primavera Pugliese, come possiamo giustificare allora la discontinuità? Io le perplessità, semmai, le avrei espresse prima. Io sono convinto che Decaro sia il miglior candidato per la Puglia, ma ora come si può iniziare una campagna elettorale senza dare la possibilità ad Emiliano di raccontarla?». Ma il giovane medico fa anche un’analisi sui «pesi e contrappesi istituzionali». «In Italia – sottolinea – i presidenti di Regione hanno poteri enormi, giganteschi e l’unico contrappeso regionale è il Consiglio nella sua autonomia. Se passa anche il messaggio che un candidato governatore si sceglie i nomi ed evita di far candidare chi è in disaccordo, stiamo allora schiacciando i partiti e la politica alle decisioni del solo governatore».

Ma la base dem anima anche i dibattiti social. Luigi Bennardi, segretario brindisino del Circolo Pd di Carovigno, sulla sua pagina Facebook risponde alle dichiarazioni dell’onorevole leccese Claudio Stefanazzi, ex capo di gabinetto di Emiliano, che in una lettera aperta ha accusato Decaro di aver «rotto il patto» e «la solidarietà nel Pd». «In un momento tanto delicato per il Partito democratico quanto decisivo per il futuro della Puglia, le sue parole – scrive Bennardi rivolgendosi a Stefanazzi – rischiano di alimentare divisioni, confusione e sfiducia nei confronti di un progetto politico che invece richiede oggi più che mai da parte di tutti responsabilità e visione comune. Da un parlamentare della Repubblica ci si aspetta misura, visione, senso delle istituzioni, non parole che sembrano voler incrinare, sabotare, minare il lavoro collettivo che in tanti, nei territori, stiamo facendo con fatica e passione». 
«Caro onorevole – conclude Bennardi – il vero patto da difendere oggi è quello con i cittadini, con i pugliesi che credono ancora in una politica pulita, credibile, capace di offrire una visione di futuro»


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10 settembre 2025

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