Taglio dell’Irpef per il ceto medio, detassazione della tredicesima, flat tax sugli straordinari, libri scolastici detraibili: sono alcune delle ipotesi in vista della manovra 2026 che dovrebbe chiudere il programma di governo (nel 2027 si vota). Tutto, insieme, non si potrà fare. Ma vediamo cosa c’è sul tavolo e cosa potrebbe cambiare in tema di tasse.
Tagli Irpef per il ceto medio
È stata la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni a ribadire negli ultimi giorni che una delle priorità è il taglio dell’Irpef per il ceto medio con la riduzione dell’aliquota del secondo scaglione dal 35% al 33%. Servono 4 miliardi, ma ci sono già quasi tutti nel Fondo riforma. Come cambierebbero dunque gli scaglioni? Dal 2024 le aliquote sono passate da quattro a tre per l’accorpamento in un’aliquota unica al 23% per i redditi fino a 28 mila euro. Questo nuovo cambiamento prevede la riduzione della seconda aliquota dal 35 al 33% e l’aumento della fascia di reddito a cui si applica da 50 mila a 60 mila euro lordi. Secondo le stime della Fondazione nazionale dei commercialisti, il risparmio sarebbe di oltre 627 euro per chi ha una reddito di 40 mila euro lordi, di circa 348 euro per chi arriva a 50 mila euro lordi e di 440 euro per chi arriva a 60 mila euro.
Nuova rottamazione
Se il taglio dell’Irpef per il ceto medio è una priorità per Forza Italia e Fratelli d’Italia, la Lega punta invece su una nuova rottamazione delle cartelle, da 2-3 miliardi. La nuova rottamazione – i termini dell’ultima sono scaduti quest’estate – avrebbe una rateizzazione estesa con un piano di 120 rate in 10 anni, tutte uguali e senza interessi, almeno secondo il progetto presentato l’anno scorso. Ci sarebbe la possibilità di saltare fino a 8 rate senza decadere dal beneficio e non sarebbero previste maxi rate iniziali, a differenza della quarta, l’ultima, rottamazione.
Flat tax per le partite Iva
La Lega chiede anche l’estensione della flat tax del 15% alle partite Iva fino a 100 mila euro. Attualmente questo regime si applica fino al limite degli 85mila euro di ricavi.
Detassazione per straordinari e tredicesime
C’è poi l’idea di ridurre la tassazione sugli straordinari, sul lavoro festivo e sulle tredicesime. «Una proposta un po’ azzardata» ha detto lo stesso Tajani che la promuove ma non campata in aria visto che riscuote consensi anche in FdI. Si tratterebbe di estendere la misura al momento prevista sui premi di produttività, che sono tassati al 5% per importi fino a 3.000 euro, per redditi che non superano gli 80mila euro. Si tratta di capire in che misura questa “flat tax” potrebbe essere allargata a festivi, straordinari e alle tredicesime. Per farsi un’idea del peso, basti pensare che al momento le tredicesime valgono circa 59,3 miliardi di euro e fruttano al fisco italiano circa 14,5 miliardi di gettito.
Libri scolastici detraibili
Si studia anche la possibilità di rendere detraibili le spese che le famiglie sostengono per l’acquisto dei libri scolastici dei figli, centinaia di euro a figlio dalle medie in avanti.
Al momento le spese scolastiche detraibili per il 19% (su un massimo totale di 632 euro al nido, 800 alla scuola materna, elementare, media e superiore mentre non c’è un tetto per l’università) comprendono: le tasse di iscrizione, i contributi per corsi e laboratori extra organizzati dalle scuole, il trasporto scolastico, le gite e la mensa. I libri e la cancelleria sono esclusi.
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10 settembre 2025
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