
È raro, ormai, trovarsi davanti a una concept car, oltretutto destinata a diventare a breve un modello di serie, e provare una sorta di desiderio di mettersi immediatamente al volante, godendo del piacere di una strada ricca di curve. Eppure, è quello che ci è capitato assistendo allo svelamento della Concept Three, che Hyundai ha realizzato in vista dello IAA Mobility 2025 di Monaco di Baviera, evento al quale la Casa coreana fa ritorno dopo quattro anni. Sarà forse perché, per una volta, non si tratta di uno degli innumerevoli Suv ai quali i costruttori non sanno o non vogliono rinunciare, richiesti come sono dal mercato; oppure, perché il linguaggio formale di questo prototipo, che non è un mero esercizio di stile (il management Hyundai ci ha assicurato che i suoi contenuti saranno ripresi all’80% dalla versione definitiva), allude a quello di certe sportive compatte del passato, che del piacere della guida facevano vanto e bandiera. Il risultato è, in ogni caso, intrigante, anche se a qualcuno farà inevitabilmente storcere il naso il fatto che si tratterà sì di una sportiva, ma elettrica e iscritta nella famiglia del sub-brand Ioniq.
Manifesto di stile
Dunque, la Concept Three costituisce il prossimo passo sulla strada dell’elettrificazione della Hyundai, secondo un percorso che prevede entro il 2027 l’offerta di una versione elettrificata di ogni modello destinato al mercato Europeo e il lancio di 21 veicoli a batteria a livello mondiale da qui al 2030. Ciò, però, non significa rinunciare a valori come l’innovazione stilistica e la capacità di suscitare emozioni attraverso il design che, in questo caso, fa leva sul concetto di Art of Steel, arte dell’acciaio: il gruppo Hyundai, del resto, è un colosso mondiale della produzione di questo metallo, al quale gli stilisti del Centro di design europeo si sono ispirati per scolpire le forme del prototipo, infondendogli un aspetto al tempo stesso muscolare e gentile. «Celebrare la lamiera è un po’ tornare alla bellezza originaria delle forme», spiega Nicola Danza, italiano al timone degli esterni della Hyundai, «ritrovando una semplicità che evita di sovraccaricare lo stile di linee utilizzate per nascondere i volumi». Mentre racconta il processo creativo che ha portato alla definizione del prototipo, Danza maneggia dei modellini metallici di auto, semplici come giochi per bambini, realizzati allo scopo di rendere i concetti originali dai quali sono scaturite le linee della concept. «Essendo una delle poche aziende al mondo che dispone di una propria acciaieria», prosegue Danza, «abbiamo goduto del vantaggio di poterci interfacciare direttamente con i tecnici che si occupano delle lamiere e questo è di grande aiuto per un designer, che spesso deve rivedere le proprie ambizioni alla luce delle esigenze dei processi produttivi».
Un pubblico diverso
In un mondo dove ormai i Suv di ogni dimensione sono la regola, Hyundai rompe gli schemi, presentando la Concept Three: ma a che pubblico vuole parlare, la Casa coreana? Ancora Danza: «Ragionando solo di grandi numeri e vendite globali, si rischia di dimenticare una parte di clientela che è ancora importante e che ama guidare e seguire il motorsport: su circuiti come Silverstone e Monza arrivano per i Gran Premi 300 mila persone, che vivono di passione. Ed è a loro che è dedicato questo design emozionale, la connessione emotiva con un oggetto che è più di una macchina e fa parte di una sfera personale». Largo, allora, a un corpo creato sviluppando tre superfici principali, con linee che si intersecano dando un senso di tensione visiva; l’aerodinamica dà il suo naturale contributo, accentuando l’andamento da fastback della coda, dove spicca un ampio diffusore. Metallo e plastica (dei paraurti) si fondono senza soluzione di continuità, con un andamento non privo di spigoli, ma al tempo stesso armonioso. A dare carattere alla concept contribuisce l’utilizzo di pixel parametrici per i gruppi ottici anteriori e posteriori, spesso impiegati dai costruttori per conferire una “firma” distintiva ai propri modelli. Mentre per gli esterni la finitura con effetto alluminio anodizzato e l’uso di vetri in tinta giallo limone accentuano l’aspetto tecnologico, gli interni si ispirano ai confortevoli salotti di casa, con tonalità di grigio e di giallo che creano un’atmosfera più tranquilla e riflessiva. Sulla versione definitiva della vettura, le portiere avranno un’apertura tradizionale, ma Hyundai assicura che resterà la possibilità di rendere l’abitacolo più personale attraverso una serie di accessori dal sapore particolare. Nulla si sa, invece, delle caratteristiche tecniche del modello di serie, che avrà comunque un’impronta sportiva, ma ragionevole e quotidianamente fruibile, nel solco dell’approccio pragmatico che caratterizza il marchio coreano.
9 settembre 2025 (modifica il 9 settembre 2025 | 09:37)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
9 settembre 2025 (modifica il 9 settembre 2025 | 09:37)
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