
Poche volte avviene un colpo di fulmine tra il pubblico e un attore che conquista all’improvviso il cuore della platea: è successo nel 1981 con Ricomincio da tre, il primo film di e con il 28enne Massimo Troisi che in tv era nel trio La smorfia con Lello Arena ed Enzo Decaro.
Nato il 19 febbraio ’53 a San Giorgio a Cremano, luogo spesso citato nei suoi monologhi, Troisi fa parte della nuova generazione di comici che vengono dal cabaret, come Carlo Verdone e Francesco Nuti. E dà una svolta alla commedia all’italiana che con lui diventa la storia personale di un ragazzo malinconico, che gioca con se stesso e con le parole, con un virtuosismo che ha fatto spesso ricordare il maestro burattino Totò, ma soprattutto il grande Eduardo De Filippo nella maestria dialettica con cui fa fare girotondo alla logica del linguaggio, passando senza incroci dal reale al surreale.
Nel primo dei suoi dodici film, cinque anche diretti, Troisi è già Troisi, è il Pulcinella di una nuova Napoli, magistrale nella mimica dei gesti e delle parole. Si presenta come Gaetano, ragazzo del Sud che vuole andare al Nord, ma a Firenze s’innamora di Marta, che lavora in un centro di salute mentale: ci sarà un happy end anche se l’amico invadente Lello Arena vorrebbe farlo tornare a casa.
Parlato in napoletano stretto, il film mise in cassa 14 miliardi: poi verranno Non ci resta che piangere con Roberto Benigni e Il Postino per cui fu candidato all’Oscar. Ma il giorno dopo la fine delle riprese, il 4 giugno 1994, a soli 41 anni, morì per una congenita malattia al cuore. Nel cast del debutto, amici e volti noti in tv, da Fiorenza Marchegiani a Messeri, Scarpa, Mirabella, il conduttore di Elisir, e musiche di Pino Daniele: fu proprio il suo stile stravagante, stralunato, che andava dritto verso la riflessione, che conquistò tutti al primo colpo, mostrando quanto fosse mutata la realtà e quindi anche la commedia italiana.
Ricomincio da tre, di Massimo Troisi, Italia, 1981, mercoledì 3, Rai3, ore 21.20
3 settembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA