L’ipocrisia antiabortista nella Francia degli anni ’60

Il film di Audrey Diwan La scelta di Anne, Leone d’oro a Venezia nel 2021, è la cronistoria di dodici settimane infernali che Anne vive nella Francia degli anni ’60, quando l’aborto era ancora una pratica illegale o gestita in modo criminalmente artigianale. Ma è soprattutto la storia di un mondo che si chiude di fronte a una giovane, talentuosa studentessa, che nel ’63 ad Augouleme si trova a voler sbarazzarsi del feto. È brillante all’università, apprezzata dai professori, aiutata dai genitori, vuole diventare scrittrice: la gravidanza le è estranea, sente il feto come una presenza estranea nel proprio corpo. 

Tutti quelli cui chiede aiuto, per diverse ragioni, non le danno alcun sostegno: si rischiava il carcere. Non riceve appoggio dalle sue amiche, inibite sul tema sesso, né dall’indifferente padre del bambino. I medici sono antiabortisti (una situazione che si ripete spesso ancora oggi) e un amico è solo interessato a un flirt. Non restano che le estreme conseguenze, del fai da sé (con un ferro da maglia) o rivolgendosi a una donna che pratica aborti clandestini, rischiando la vita ma senza ottenere l’effetto sperato. 

Al secondo film, la regista riesce a restituire il controllo razionale e l’assenza di melò che contraddistinguono L’evento, il romanzo autobiografico della grande scrittrice francese Annie Ernaux, da cui è tratto il film. Oggi 84enne, proprio quest’anno Ernaux riceve un omaggio dalla Mostra del Cinema con un documentario sul suo lavoro, la sua poetica, il rapporto coi giovani. I suoi romanzi, tessere di una vita raccontata con la misura di un vissuto problematico ma in qualche modo inserito nella vita quotidiana, sono diventati un caso letterario, grazie all’Orma editore, non identificabile solo nella categoria del femminismo che le va stretta. Il valore espressivo eccezionale della protagonista Anamaria Vartolomei le è valso il premio César, mentre la madre, altrettanto brava, è Sandrine Bonnaire.
La scelta di Anne – L’événement, di Audrey Diwan, Francia, 2021, lunedì 1 settembre, Rai5, ore 21.15