
1 Come mai si è tornati a parlare dell’ipotesi di ingresso dell’Ucraina nell’Ue?
Nel tentativo di trovare un’intesa per il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, dal momento che è pressoché impossibile che il Cremlino accetti un’adesione dell’Ucraina alla Nato, si sta valutando un ingresso dell’Ucraina nell’Ue (il più rapido possibile) come garanzia per scongiurare, per il futuro, ulteriori invasioni del suo territorio da parte della Russia. Secondo Bloomberg, lunedì il presidente americano, Donald Trump, avrebbe chiamato il premier ungherese, Viktor Orbán, per chiedergli di rinunciare al veto da lui opposto all’ingresso di Kiev nell’Ue: il governo di Budapest ha poi tardivamente smentito l’esistenza di questa telefonata, ma ha comunque ribadito il suo «no» all’Ucraina nell’Ue. Orbán ha scritto su Facebook: «L’adesione dell’Ucraina all’Ue non offre alcuna garanzia di sicurezza», «pertanto collegare l’adesione alle garanzie di sicurezza è inutile e pericoloso».
2 L’ingresso dell’Ucraina nell’Ue le darebbe garanzie sulla sua sicurezza?
L’articolo 42 (paragrafo 7) del Trattato di Lisbona, che ha modificato il Trattato di Maastricht sull’Unione europea, recita: «Qualora uno Stato membro subisca un’aggressione armata nel suo territorio, gli altri Stati membri sono tenuti a prestargli aiuto e assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformità dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ciò non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri». Come ha spiegato qualche mese fa, in una lettera al Corriere, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, l’articolo 42 del Trattato di Lisbona, al contrario dell’articolo 5 della Nato, «non prevede un obbligo vincolante di intervento» militare.
3 Qualche Paese dell’Ue ha mai invocato la «clausola di mutua assistenza»?
Sì. Lo ha fatto la Francia nel 2015 in seguito agli attacchi terroristici di matrice islamista a Parigi. Va però ricordato che nessuno Stato appartenente all’Ue è mai stato attaccato militarmente da un altro Paese.
4 Sono già stati fatti dei passi ufficiali verso un eventuale ingresso di Kiev nell’Ue?
Il 28 febbraio 2022, quattro giorni dopo l’inizio dell’invasione su larga scala da parte della Russia, l’Ucraina ha inoltrato una richiesta di adesione all’Ue. Nel giugno di quell’anno, su suggerimento della Commissione, l’Europarlamento e poi il Consiglio europeo hanno assegnato all’Ucraina lo status di candidato all’ingresso nell’Ue. Nel giugno 2024 sono formalmente iniziate le negoziazioni per l’ingresso. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva espresso l’auspicio che le riforme legislative già avviate consentissero a Kiev di entrare nell’Ue entro il 2030, ma lo scorso giugno l’Ungheria – basandosi su una «consultazione nazionale», promossa dal governo e contestata dall’opposizione, da cui emergerebbe che il 95% degli ungheresi è contrario – ha per ora bloccato l’iter. Il veto di uno dei Ventisette è un problema rilevante perché l’adesione di un nuovo Paese deve passare per decine di votazioni in cui è richiesta l’unanimità.
5 È mai accaduto che un Paese entrasse nell’Ue con una parte del suo territorio occupato militarmente da un altro Paese?
Sì, Cipro, la cui parte settentrionale è amministrata da decenni dalla Repubblica turca di Cipro Nord, ufficialmente riconosciuta solo dal governo di Ankara, è entrata nell’Ue con il proprio territorio «mutilato».
22 agosto 2025
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