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May Pang, la giovane assistente di John Lennon che diventò la sua partner (su richiesta di Yoko Ono). «Come amante era meraviglioso, è stato il mio maestro»

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«So che non ero l’unica donna che amava. Amava Cynthia, amava Yoko e sì, amava anche me». Per 18 mesi, tra il 1973 e il 1975, May Pang è stata l’amore di John Lennon. O la sua amante, a seconda dei punti vista. L’ex Beatles era sposato con Yoko Ono, e sarebbe stata proprio lei a spingere la giovane assistente tra le braccia del marito per rabbonirlo in un momento di difficoltà. Ma poi, a un certo punto, se lo sarebbe ripreso come se niente fosse. Anche qui, punti di vista: Lennon definì questo periodo «the Lost Weekend», letteralmente il fine settimana perduto. 

E s’intitola proprio così, The Lost Weekend: A love story, il documentario in cui May Pang, sinoamericana nata nel 1950, racconta il suo rapporto con Lennon, con la musica, con l’incredibile creatività degli anni ‘70. E con Yoko Ono, perennemente presente, burattinaia despota. Il documentario, uscito nel 2023, è in onda in prima visione su Sky Arte il 22 agosto (in streaming su Now, disponibile anche on demand).

Il «Lost Weekend»

«Lost weekend» è un modo di dire per indicare un periodo di sospensione, di perdita di controllo e di rapporto con la realtà. Una parentesi che non appartiene alla vita vera, come un fine settimana di bagordi prima di rientrare in ufficio. 

Deriva dal film Giorni perduti di Billy Wilder e Lennon amava usarlo per indicare il periodo con May Pang. Ma per lei gli anni trascorsi accanto al leader (con Paul McCartney) dei Fab Four sono stati molto di più. E, assicura, anche per lui. Nonostante l’inizio più traumatico che romantico: secondo Pang, a spingerla tra le braccia del musicista fu proprio Yoko Ono, sua moglie e musa, causa di tutti i mali dei Beatles per alcuni e artista visionaria che ha tirato fuori il meglio di Lennon per altri. 

Abbandonata dal padre

Il documentario racconta la storia di May Pang attraverso filmati d’epoca, interviste, registrazioni, disegni fatti da John Lennon e tante, tantissime fotografie che i due si sono scattati negli anni passati insieme. Prima nel ruolo di assistente e capo, poi come amanti. 

Lei viene da una famiglia cinese che si trasferisce negli Usa per cercare fortuna. Il padre, come da costumi cinesi, non accetta il fatto di avere una figlia femmina, la abbandona e adotta un ragazzo. Lei cresce ad Harlem, quartiere afroamericano di New York, minoranza tra le minoranze, con la madre che gestisce una lavanderia. Studia in una scuola cattolica ma ha uno spirito ribelle che la fa litigare con le suore. La sua via di fuga è la musica: «Ero appassionata di rock’n’roll e in particolare di quello dei quattro ragazzi di Liverpool».

A 18 anni decide di rendersi indipendente. Salta sulla metropolitana per andare verso Times Square e trovare un lavoro. E lo trova proprio alla Apple Records, la casa discografica dei Beatles. Forse basterebbe questo a far sentire la ragazzina con gli occhiali tondi in un sogno. Ma il destino ha in serbo altro. 

Poco dopo Paul McCartney lascia i Beatles. «L’evento è così importante che un giorno gli storici potrebbero considerarlo come una pietra miliare del declino dell’impero britannico. I Beatles si sciolgono», è il commento di un giornalista in un filmato d’epoca inserito in The Lost Weekend.

L’assistente che cattura le mosche

A questo punto entrano in scena John Lennon e Yoko Ono. È il 1971. Lui ha 31 anni, un figlio (Julian) che non vede quasi mai avuto dall’ex moglie Cynthia Powell. Lei ha 38 anni, due matrimoni alle spalle (e una figlia, Kyoko, che proprio quell’anno viene rapita dal padre: la rivedrà nel 1998). Britannico lui, nippoamericana lei, sposati, arrivano negli Stati Uniti e la Apple Records decide di mettere a loro disposizione «la più giovane rocker» della casa discografica: May Pang, 21 anni. Da qui, le vite dei tre iniziano a intrecciarsi.

Mentre sono a New York, Yoko Ono gira due film di avanguardia: Up your legs forever, in cui vengono mostrate le gambe nude di persone famose (ogni star viene pagata un dollaro), e Fly, in cui una mosca ronza sul corpo nudo di donna. Il ruolo di May? Catturare le mosche da portare sul set. 

I tre si spostano a Londra, nella grande casa di Tittenhurst Park ad Ascot. Qui May Pang incontra per la prima volta Julian, il figlio di John e Cynthia Powell che nel documentario è spesso intervistato. «Ogni giorno era un’avventura», ricorda May. Come quando partecipa al video di Imagine: «Quando ascoltai per la prima volta Imagine percepii che quella non era una semplice canzone, era un messaggio per un mondo migliore».

E poi di nuovo a New York, dove May Pang diventa assistente a tempo pieno della coppia. Basta provare a mettersi nei suoi panni per immaginare l’adrenalina. «Ero emozionata, occupammo un intero piano dell’hotel St. Regis. Mi sentivo come se stessi vivendo la vita di qualcun altro. Ogni giorno facevo la spesa, mi prendevo cura di tutto, lavoravo in studio. Cucivo i vestiti, facevo la pubblicità, rispondevo al telefono». 

«Vorrei che tu uscissi con lui»

Qualcosa però inizia a creparsi, tra Yoko Ono e John Lennon. Nel documentario non se ne fa cenno, ma la coppia aveva già alle spalle tre traumatici aborti spontanei. Yoko non poteva vedere sua figlia. E non voleva che John parlasse al telefono con il suo. Inoltre quegli anni di attivismo politico corrispondono a una persecuzione nei confronti dell’ex Beatles, che deve subire processi e rischia l’espulsione. 

I rapporti si fanno tesi. Il musicista ha altre donne. Yoko Ono spinge il marito a uscire con l’assistente, e viceversa. «So che inizierà a vedere altre persone e credo che vorrei che tu uscissi con lui, perché so che ha bisogno di qualcuno gentile come te», le dice Yoko Ono, come se la decisione fosse già presa (la versione di Ono è che le avesse solo chiesto di fargli da assistente quando non era con lei).

Le notti con John: «Amante meraviglioso»

May Pang racconta di essere rimasta sotto choc, sul momento, perché ai tempi non provava nulla per il suo capo. Si oppose, dice. Ma subì un corteggiamento serrato da parte di Lennon. Aggiunge di essere stata baciata contro la sua volontà nell’ascensore dello studio di registrazione. «E, prima che me ne accorgessi, John Lennon mi aveva incantata». 

Siamo nel 1973: l’ex Beatles lascia la casa in cui sta con Yoko, inizia a passare le notti con la giovane assistente (per chi se lo chiedesse: «Come amante era meraviglioso, è stato il mio maestro»), con lei vola a Las Vegas. Qui il musicista vive una sorta di rinascita: si apre agli amici, al mondo esterno. Incontra Elton John, il produttore Tony King, Phil Spector, Ringo. Collabora con loro. Registra l’album Rock’n’Roll.

Alcool, droghe e stalking (da Yoko Ono)

Ma ci sono ombre sempre in agguato. Yoko Ono che chiama dieci o quindici volte al giorno. L’alcolismo e l’uso di droghe da parte di Lennon, che spesso lo portano a essere fuori controllo. Gesti violenti nei confronti della stessa May Pang, che viene sbattuta contro muro. Sembra che il «Lost Weekend» sia ormai alla fine. 

Ma non è così: i due accolgono a Los Angeles l’ex moglie di lui Cynthia Powell e il figlio Julian, passano momenti spensierati insieme. Tutti concordano nel dire che è stato grazie alla giovane assistente-amante, che avrebbe mantenuto a lungo un rapporto con Cynthia, se Lennon è riuscito a ricucire con la sua prima famiglia. 

E in questo periodo accade un’altra miracolosa reunion: il 28 marzo 1974 appaiono in sala di registrazione Paul McCartney e la moglie Linda, come se non ci fossero stati anni di litigi in mezzo. I due Beatles fanno insieme Stand by me ed è l’ultima volta che suonano uno accanto all’altro. 

Il ruolo di Paul McCartney

È un momento a suo modo storico, «sporcato» dal fantasma di Yoko Ono: è lei che ha inviato McCartney a Los Angeles per dettare le condizioni del rientro a casa di Lennon. Che lui, però, non ha nessuna intenzione di accettare: «Iniziai a pensare che la nostra relazione fosse sopravvissuta al cosiddetto lost weekend», confessa Pang.

L’ex Beatles e May Pang tornano a vivere a New York, sulla 52esima strada. John Lennon è pulito da alcol e droghe ed è una fase produttiva per la sua carriera: lavora con Mick Jagger, Ringo, Elton John (con cui torna anche sul palco, a Madison Square Garden, nel 1974: è la sua ultima esibizione pubblica), David Bowie. Incide Walls and Bridges con il singolo di successo Whatever Gets You Through the Night. Pang è sempre al suo fianco, anche quando firma i documenti per lo scioglimento ufficiale dei Beatles.

La fine (forse)

Ma il lungo weekend dei due innamorati è quasi alla fine. Nel 1975 Yoko Ono convince il marito a tornare a casa per sottoporsi a una terapia per smettere di fumare, o almeno questa è la scusa ufficiale. Quando John Lennon saluta May Pang sulla porta del loro appartamento, le dice che tornerà presto. Ma lei sente che non è così. 

«Yoko mi ha permesso di rientrare a casa», è l’unica spiegazione che le dà quando, dopo qualche giorno, riescono a vedersi per un chiarimento. La coppia Lennon-Ono si è rinsaldata: il 9 ottobre 1975 nasce Sean, il loro unico figlio.

Non è proprio un addio perché Pang confessa che negli anni successivi continuato ad avere incontri intimi a intervalli regolari. Il 25 maggio 1980 John Lennon la chiama da Cape Town e le dice che vorrebbe trovare un modo per tornare con lei. Ma è l’ultima volta che i due si parlano: l’8 dicembre dello stesso anno un fan squilibrato, Mark David Chapman, lo uccide sparandogli di fronte all’ingresso del Dakota Building, a New York, dove abitava con Yoko Ono. «Non è mai finita. E quindi visto che non era finita, la vita l’ha fatta finire per me», commenta May Pang oggi, mentre una lacrima le scivola lungo una guancia.

L’ex assistente di Lennon e Ono ha scritto due libri sulla sua relazione, Loving John (Warner, 1983) e il libro fotografico Instamatic Karma (St. Martins, 2008), si è sposata con il produttore Tony Visconti e ha avuto due figli, Sebastian e Lara. È ancora in contatto con Julian Lennon e Cynthia powell. Con Yoko Ono, immaginiamo, no.

22 agosto 2025

22 agosto 2025

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