
In questa stagione, tradizionalmente in «giallo», trovate su varie reti i film di Alfred Hitchcock, di cui siamo orfani dal 1980. Dopo la rivalutazione della nouvelle vague e il meraviglioso libro intervista con François Truffaut, oggi potete rivedere il film giudicato spesso il più bello della storia, Vertigo (1958), per gli italiani La donna che visse due volte. È il film che meglio riassume meglio la filosofia del grande regista inglese, nella storia del poliziotto che soffre di vertigini e viene incaricato da un amico di sorvegliare la moglie con tendenze paranormal-suicide. Scottie, un grande James Stewart, fa di più: si innamora di lei, che si butta dal campanile, ma poi ne incontrerà un’altra a immagine e somiglianza.
Un capolavoro dove potete trovare ogni volta, oltre ai pezzi di bravura (come la soggettiva delle vertigini con carrellata indietro e zoom in avanti), qualcosa che vi era sfuggito, soprattutto la voglia di scoprire ciò che si cela dietro il reale che non sempre è razionale. Annunciato da imperdibili titoli di testa oculistici di Saul Bass, pedinato superbamente dalla musica di Bernard Herrmann, il film è anche la consacrazione di una diva bionda, ribelle e niente affatto svampita, che sapeva il fatto suo e tenne testa agli studios della Columbia che la lanciarono: Kim Novak. E pensare che il regista voleva al suo posto Vera Miles, già utilizzata in Il ladro (poi in Psycho).
Kim Novak tra qualche giorno, a 92 anni, sarà alla Mostra di Venezia a ritirare il Leone d’Oro per una carriera che l’ha vista duettare con Jack Lemmon e con Dean Martin (in Baciami, stupido di Wilder), lavorare in film di Otto Preminger e Richard Quine, sfidare Rita Hayworth in Pal Joey e far perdere la testa a William Holden in Picnic. Ma miss Novak resterà sempre legata a quel straordinario doppio hitchcockiano che affascina come un ambiguo quiz esistenziale senza soluzione.
La donna che visse due volte, di Alfred Hithcock, 1958, Sky Suspense, giovedì 21 agosto, ore 10.30 e 4.00.
20 agosto 2025
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