
Fra il 1960, quando la Dolce vita lo elesse latin lover, e il 1961, l’anno del barone Cefalù di Divorzio all’italiana che lo consacrò grottesco paladino di quel delitto d’onore che il film di Germi contribuì a far decadere (nell’81!), Marcello Mastroianni divenne l’attore più popolare e richiesto.
Rischiò pure di vincere l’Oscar per il gusto cinico e sornione con cui aveva vissuto il piano del barone Fefè che, per amore della cugina (Stefania Sandrelli, quasi debuttante ma già esplosiva), accusa la moglie (Daniela Rocca) di avere un amante. L’Oscar lo vinse Gregory Peck, avvocato antirazzista del Buio oltre la siepe, più in linea coi problemi americani, ma ce la fecero gli sceneggiatori De Concini, Giannetti, Germi.
Marcellino, come lo chiamava l’alter ego Federico Fellini, non se ne preoccupò: aveva avuto, mentre raccontava l’adrenalina di via Veneto, il coraggio di interpretare il suo opposto, l’impotente nel Bell’Antonio che Bolognini trasse da Brancati, nel barocco catanese, e si preparava al capolavoro 8 e mezzo.
Il Divorzio di Pietro Germi fu graditissimo dal pubblico (1 miliardo e 240 milioni!) e si allacciava ai molti film non solo siciliani del regista che mise in grottesco l’Italia crudele e pettegola (Sedotta e abbandonata, Signore e signori). Era un personaggio che rischiava di risultare antipatico al pubblico, ragione per cui Sordi rifiutò quel ruolo e così poi Il sorpasso, anche perché era sotto contratto con De Laurentiis.
Marcello era più coraggioso, amava il rischio, fu nel primo film di Petri e fece il verso, col famoso tic della bocca, allo stesso infastidito Germi che all’inizio non lo voleva come protagonista della sua storia di corna, identificandolo con la Dolce vita: l’atteso arrivo del film in provincia diventa una scena irresistibile del film. Divorzio all’italiana divenne nel mondo un modo di dire che identificava l’Italia arretrata: Germi, politicamente attivo anche se non schierato, combatté molto in questa direzione, in seguito per il divorzio in Alfredo Alfredo.
Divorzio all’italiana, di Pietro Germi, ,1961, martedì 19 agosto, Rai5, ore 22.45
18 agosto 2025
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