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Quentin Tarantino: «Tra i miei film il mio preferito è “C’era una volta a… Hollywood”. Ma il mio capolavoro è “Bastardi senza gloria”»

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Non tutte le ciambelle escono con il buco. E non tutti i film, per chi li ha girati, sono uguali. Il regista Quentin Tarantino ha svelato in una lunga intervista al podcast The Church of Tarantino qual è la sua pellicola preferita tra quelle che ha firmato. Ma anche quale ritiene sia il suo capolavoro e quale il suo «film definitivo». 

«C’era una volta a… Hollywood è il mio preferito, Bastardi senza gloria è il mio migliore», ha spiegato il regista e sceneggiatore statunitense, 62 anni. «Ma penso che Kill Bill sia il film di Quentin definitivo, come nessun altro avrebbe potuto fare. Ogni suo aspetto è così particolare, come con tentacoli e tessuti insanguinati, tratto dalla mia immaginazione, dal mio sé, dai miei amori, dalla mia passione e dalla mia ossessione. Quindi penso che Kill Bill sia il film per cui sono nato, penso che Bastardi senza gloria sia il mio capolavoro, ma C’era una volta a… Hollywood è il mio preferito». 

Nella top 3 dei film tarantiniani amati da tarantino non ci sono quindi Pulp Fiction e Django Unchained, i due per cui ha vinto l’Oscar per la migliore sceneggiatura nel 1995 e nel 2013. Ma c’è C’era una volta a… Hollywood, l’ultima fatica di Tarantino: uscito nel 2019, è interpretato da Leonardo DiCaprio, Brad Pitt e Margot Robbie ed ambientato nella Los Angeles del 1969, intrecciando le vicende di un attore televisivo in declino e della sua controfigura con quella di Sharon Tate, uccisa da seguaci fanatici di Charles Manson. 

Kill Bill, diviso in volume 1 e 2 e uscito tra 2003 e 2004, è interpretato da Uma Thurman (la sua immagine fasciata in una tuta gialla mentre brandisce una katana è un’icona del cinema) ed è un concentrato di pulp, violenza e arti marziali. Mentre Bastardi senza gloria è del 2009: protagonista Brad Pitt, è un film di guerra (alla Tarantino, ovviamente) sulla lotta al nazismo

Nel podcast Tarantino ha anche dato i voti alle sue sceneggiature. «Penso che Bastardi senza gloria sia la mia sceneggiatura migliore, e penso che Hateful Eight e C’era una volta a… Hollywood siano subito dietro. Ma c’è un aspetto di Hateful Eight per cui in realtà ritengo sia probabilmente la mia migliore regia del mio materiale, ovvero il materiale è scritto ed è solido», ha detto. 

Nell’intervista Tarantino ha anche parlato del suo prossimo film, che sarà il decimo e l’ultimo per decisione dello stesso regista. Come è già noto non sarà Le avventure di Cliff Booth, sequel di C’era una volta a… Hollywood, che sarà invece girato da David Fincher per Netflix. Ma nemmeno The Movie Critic, progetto di cui si parla da tempo e che era dato per certo. Il regista ha detto di averlo accantonato perché era troppo simile ai suoi lavori precedenti. «Non ero molto entusiasta di drammatizzare ciò che avevo scritto durante la pre-produzione, in parte perché avrei usato le competenze che ho imparato da C’era una volta a… Hollywood», ha spiegato. 

In quel caso la sfida era «come trasformeremo Los Angeles nella Hollywood del 1969 senza usare la CGI (Computer-Generated Imagery, creazione di immagini al computer, ndr)? Era qualcosa che dovevamo realizzare. Dovevamo riuscirci. Non ero sicuro di potercela fare. Per The Movie Critic non c’era nulla da capire. Sapevo già, più o meno, come trasformare Los Angeles in un’epoca passata. Era troppo simile al precedente». 

18 agosto 2025

18 agosto 2025

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