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Le auto sono sempre più pesanti e stanno diventando un pericolo per la sicurezza stradale

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Le auto di oggi sono infinitamente più sicure. Questo è un dato di fatto che nasce dall’evoluzione tecnologica, dalla sempre maggiore diffusione di sempre più sofisticati sistemi di assistenza alla guida, ma soprattutto di scocche sempre più capaci di assorbire gli urti, lamiere a deformazione programmata e numerosi airbag diffusi nell’abitacolo per proteggere conducente ed occupanti in ogni loro parte del corpo.

100 kg in più equivale a 200 mila auto in più

Le auto di oggi però sono anche molto più grandi e pesanti. Secondo un rapporto di Green NCap di un paio di anni fa, in soli dieci anni il peso medio delle auto vendute in Europa è aumentato di 100 kg. Sembra poco, ma attenzione: stiamo parlando di peso medio e l’impatto ambientale di questa evoluzione è enorme, sempre secondo l’analisi degli esperti di questo speciale programma europeo dedicato alla promozione lo sviluppo di auto pulite ed efficienti dal punto di vista energetico. Il peso aggiuntivo equivale ad avere più di 200 mila auto in più sulle strade, che, inoltre, sono sottoposte ad una maggiore usura, come rilevato da un metodo di calcolo che risale agli anni ‘50: l’impatto è esponenziale e, per fare un esempio, un Suv da due tonnellate causa un danno 16 volte maggiore rispetto a un’auto da una tonnellata.

Gli altri impatti ambientali

Ora le vetture da una tonnellata sono praticamente estinte e se pensate che sia solo il manto stradale a subire le conseguenze della pinguedine, purtroppo non è così. Certo, strade più rovinate mettono a rischio la sicurezza di tutti, ma è la massa in movimento dei pachidermi attuali a creare le maggiori preoccupazioni: per fermarla servono freni di dimensioni maggiori e sospensioni più rigide per garantire la stabilità, per non parlare del consumo maggiore di pneumatici. Già questo ha un significativo impatto ambientale (più acciaio utilizzato, più residui di gomma nell’aria) ma è quando si verificano incidenti che la situazione precipita.

Non bastano le barriere in cemento

Negli USA, un recente studio dell’autorità che si occupa dell’aggiornamento della sicurezza della rete stradale ed autostradale, ha messo nel mirino i cosiddetti «New Jersey» ovvero le barriere di sicurezza di cemento, calcestruzzo o plastica, utilizzate prevalentemente per separare le diverse direzioni di marcia in autostrada. Breve digressione: sapete perché si chiamano così? Semplicemente perché furono utilizzati per la prima nel 1955 nello Stato americano omonimo. Ma torniamo a ciò che questo studio ha scoperto: queste barriere sono progettate per assorbire i colpi nel punto dove si concentra la maggior parte dell’energia di un’auto: il suo centro di massa. A differenza delle auto a benzina, i veicoli elettrici utilizzano batterie montate sul pavimento che abbassano notevolmente quel punto e anziché rimbalzare dopo l’impatto, finiscono per sfondare le barriere e saltare nella corsia opposta, come dimostrato dal test con protagonista una Tesla Model 3, quindi nemmeno una delle vetture più pesanti in commercio. Per questo sono iniziati i test di una nuova generazione di New Jersey sensibilmente più alti.

Oltre un certo peso si riducono i benefici

Un’altra ricerca, condotta dall’IIHS (Insurance Institute for Highway Safety) ha scoperto che c’è una sorta di peso limite, oltre il quale i benefici sono proporzionalmente inferiori e anzi, aumentano i rischi per gli altri utenti della strada. Il peso è circa 1.800 kg e quindi, fintanto che non si oltrepassa questa soglia, nel caso di impatto tra due vetture, quella più pesante è più sicura per il conducente e solo leggermente più pericolosa per gli altri veicoli, o, per dirla in altri termini, il tasso di mortalità nell’altro veicolo aumenta in misura relativamente modesta.

Quindi ridurre il peso delle auto superiori a 1.800 kg porterebbe benefici? Sembrerebbe di sì, ma è un meccanismo un po’ perverso perché ogni generazione di un modello – si salva solo la piccola spider Mazda Mx-5 – è cresciuta di peso alimentando la sicurezza di chi sta a bordo ma creando un corto circuito egoistico che va a discapito della sicurezza generale.

15 agosto 2025 (modifica il 15 agosto 2025 | 09:24)

15 agosto 2025 (modifica il 15 agosto 2025 | 09:24)

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