
Passano le settimane, si sciolgono faticosamente alcuni nodi, ma la partita delle Regionali vede le due coalizioni con ancora molti problemi aperti. E il tempo stringe perché, normativa alla mano, tra settembre e la terza domenica di novembre gli elettori dovranno essere chiamati al voto.
Nel centrosinistra è andata via liscia solo la candidatura di Giovanni Manildo (Pd) in Veneto. Su Matteo Ricci nelle Marche e Eugenio Giani in Toscana a fatica è arrivato l’appoggio del Movimento 5 Stelle (anche se nel secondo caso il malumore dei contiani livornesi non è superato). Ma sul tavolo restano tre partite di primissimo piano che si chiamano Puglia, Campania e Calabria. Partendo dalla prima, il candidato prescelto, l’ex sindaco di Bari e ora eurodeputato pd Antonio Decaro piace a tutta la coalizione, ma il diretto interessato non gradisce per nulla (al punto da minacciare di rimanere a Bruxelles) l’ipotesi che si candidino come consiglieri sia il presidente uscente Michele Emiliano che un ex di spicco come Nicola Vendola. La segretaria del Pd Elly Schlein pare non voglia intervenire (qualche tentativo lo sta facendo il capogruppo al Senato Francesco Boccia). Si preferisce giocare di sponda contando sul veto a Emiliano posto anche dal leader M5S Giuseppe Conte. Ma non sarà un nodo facile da sciogliere.
In Campania, sulla strada che porta all’investitura ufficiale di Roberto Fico c’è la complessa trattativa che il vertice del Pd ha in corso con il presidente uscente Vincenzo De Luca (vorrebbe candidarsi per fare il presidente del Consiglio regionale e chiede garanzie per il figlio Piero). A giorni alterni la soluzione sembra a portata di mano, ma De Luca è un osso duro che fino a che non avrà ottenuto tutto (o quasi) quello che vuole terrà viva la minaccia di schierare una lista a suo nome in grado di fare danni al centrosinistra.
In Calabria, infine, l’improvvisa accelerazione imposta dalle dimissioni di Occhiuto impone una scelta a breve. Il M5S rivendica la candidatura per un suo esponente. Il più accreditato sembrerebbe l’ex presidente dell’Inps ora deputato europeo Pasquale Tridico, ma l’idea di abbandonare lo scranno finora non era nei suoi piani. Chi, invece, non si tira indietro è la deputata Vittoria Baldino. Perché la prescelta sia lei vanno superate da un lato le perplessità che persistono nel Pd e dall’altro la richiesta di Avs di poter schierare per la guida della Campania Mimmo Lucano.
Il centrodestra è molto più indietro. È in campo a sostegno del presidente uscente delle Marche Francesco Acquaroli e di Roberto Occhiuto in Calabria, ma nel resto delle Regioni non ha ancora trovato (o non ha, quantomeno, indicato ufficialmente) il candidato. Non in Veneto, dove la Lega continua a rivendicare la poltrona di Luca Zaia per un suo esponente. Ma nemmeno in Toscana (dove il più accreditato pare essere il sindaco FdI di Pistoia Alessandro Tomasi). E in Puglia e Campania si comincerà a discutere forse solo dopo Ferragosto.
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8 agosto 2025
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