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Le candid camera di Nanni Loy, riusciti racconti spontanei

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Invece di ascoltare (ho scritto ascoltare) quel juke-box dell’aldilà che è diventato Techetechete, vi consiglio ogni sera di dare un’occhiata a Rai Storia. Repertorio per repertorio, meglio scegliere frammenti più avvincenti. L’altra sera, per esempio, Giorgio Zanchini presentava alcune puntate di Viaggio in seconda classe di Nanni Loy.

Era il 1977 e il regista, coadiuvato da un grandioso Bruno Gambarotta vestito da capotreno, sceglie le carrozze di seconda classe come ambientazione delle sue candid camera, con l’intento di offrire un ritratto divertente e insieme autentico dell’Italia periferica e minore, «tradizionalmente emarginata, esclusa dai grandi mezzi di comunicazione», ma contraddistinta da una gran voglia di comunicare e di raccontarsi.

Loy si circonda di una banda ben addestrata di «provocatori» (Giorgio Arlorio, Fernando Morandi, interpreti e autori, Anna Altomare, Silvana Mancini, Pier Francesco Poggi e un pupazzo che «parla»), con cui in dieci mesi macina ben trentamila chilometri attraverso la penisola e colleziona centosessanta ore di materiale utile per imbastire nove puntate, divise in due cicli.

Mi ha molto colpito rivedere la scena del venditore abusivo di caffè, la cui storia sarà poi convertita in un film interpretato da Nino Manfredi: Café Express, 1980, regia dello stesso Loy. La critica di allora non fu tenera con il programma: alcuni accusavano il regista e la Rai di violare la vita privata dei malcapitati viaggiatori (ignorando che serviva il loro consenso per la messa in onda), altri erano convinti che la telecamera nascosta falsasse «l’interpretazione» delle persone riprese a loro insaputa (che strana osservazione!).

Quello che si può dire, con non poco convincimento, è che i racconti che nascono spontaneamente sono più riusciti di quelli nati dalle provocazioni degli attori. Le candid camera di Loy non si privano mai di una lezioncina moralistica, a sancire il vecchio dogma secondo cui «la tv è specchio della realtà».

La provocazione e le reazioni del viaggiatore dovevano servire all’analisi di costume più che a strappare un sorriso.

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8 agosto 2025

8 agosto 2025

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