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Arte, da Vieira da Silva a Beato Angelico, fino ai maestri tedeschi e inglesi: quante occasioni nelle mostre

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Guai a sottovalutare il ponte estivo e le occasioni di riflessione che porta con sé. Momenti liberi da frenesia in cui provare a proiettarsi in avanti e decifrare quel che sta accadendo. O che potrebbe accadere. Per esempio, pochi elementi come una mostra sono in grado di far crescere le valutazioni di un artista, o di riscoprirne e consacrarne l’operato. E alcuni degli appuntamenti che sono stati appena inaugurati, o che saranno inaugurati da qui a fine anno potrebbero influire anche sulle sorti del mercato dell’arte. Pensiamo a Maria Helena Vieira da Silva, fino al 15 settembre esposta alla Collezione Guggenheim di Venezia, e dall’autunno al Guggenheim Museum Bilbao. Una selezione di 70 opere dell’artista francese di origini portoghesi ne ripercorrono la carriera, caratterizzata da un linguaggio visivo di stampo astrattista. Tradizione decorativa lusitana, cubismo e futurismo i riferimenti che confluiscono nelle sue tele, dove rappresenta spazi pittorici a cavallo tra il reale e l’immaginario. Una delle prime ad apprezzarli fu proprio Peggy Guggenheim, dando vita alla storia collezionistica della sua opera. Vicenda che potrebbe dare il via a nuova attenzione verso l’artista e a un nuovo picco di mercato. 

Dalla modernità portoghese a un grande maestro italiano

Dopo i vertici di fatturato degli anni Dieci (6,5 milioni di euro nel 2011 e 5,2 milioni nel 2018), le sue vendite sono rallentate. Volumi che le permettono di rimanere comunque al livello dei 500 artisti più cari al mondo, ma a cui manca da tempo una grande aggiudicazione. Risale al 2018 la vendita del suo top lot, L’Incendie I, passato di mano da Christie’s per 2,3 milioni di euro. La doppia retrospettiva sicuramente stimolerà più di un collezionista. Sarà invece uno dei padri del Rinascimento italiano a contrassegnare la stagione espositiva autunnale. Palazzo Strozzi, a Firenze, dedica una storica mostra (26 settembre 2025-25 gennaio 2026) a Beato Angelico. L’uso della prospettiva e della luce, la resa delle figure e la gestione dello spazio sono testimoni della capacità dell’autore di unire innovazione artistica e profondo senso religioso. Più difficile — anche solo per questioni di volumi, vista la rarità assoluta delle opere — che l’esposizione si ripercuota sulle vendite, dato che l’Angelico rimane comunque uno dei capisaldi della storia dell’arte. Ma l’attenzione mediatica potrebbe far alzare le antenne di tutti i tipi di collezionisti. Solo nove i dipinti del pittore passati all’asta. La metà, però, negli ultimi tre anni. Segno che forse il fermento è profondo e una celebrazione museale di certo non lo affievolirà. Il benchmark è stato fissato nel 2023 da Christie’s con una Crocifissione aggiudicata a 5,8 milioni di euro.

Grandi autori, dalla Germania all’Inghilterra

Chi può sognare vette da primatista è invece Gerhard Richter. Negli ultimi quindici anni, infatti, il fatturato complessivo in asta del maestro di Dresda non è mai sceso sotto i 34 milioni di dollari (2024). Raggiungendo spesso risultati clamorosi come nel 2012 (262 milioni) e 2014 (254 milioni). Il suo iconico Abstraktes bild più caro è stato venduto a 46,3 milioni di dollari nel 2015. Eppure, a 93 anni, si appresta a vivere una nuova grande antologica capitale. La Fondation Luis Vuitton di Parigi gli dedicherà infatti una esaustiva retrospettiva (dal 17 ottobre 2025 al 2 marzo 2026), che aprirà i battenti in concomitanza con la regina delle fiere, Art Basel, rendendolo uno degli eventi più attesi dell’anno. E attenzione alle aste che le major terranno nella Ville Lumière proprio negli stessi giorni dell’inaugurazione della mostra. Infine, dal 27 novembre 2025 al 12 aprile 2026, la Tate Britain di Londra presenterà una mostra su due dei più importanti autori inglesi di sempre: J.M.W. Turner e John Constable. Una mostra che promette di svelare lati nascosti dei due pittori, e magari di stimolare il passaggio sul mercato di qualche grande lotto. Se di Turner Sotheby’s ha venduto a luglio un dipinto giovanile per quasi due milioni di sterline, Constable non vive una aggiudicazione sopra il milione di euro da 2018. Il record di The Lock (35,2 milioni di euro) non sembra però inavvicinabile da un lotto di prima fascia. Certo, con gli Old Masters non è mai facile. Ma una mostra può lasciare tanto incantati da stregare anche il mercato.

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8 agosto 2025

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