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Multinazionali italiane, la corsa controcorrente di Sol: 15 acquisizioni in 18 mesi, entra la quarta generazione

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È la settima acquisizione da gennaio, la quindicesima dall’inizio del 2024. Sol, la multinazionale italiana dei gas tecnici, industriali e medicinali da 1,61 miliardi di ricavi nel 2024 quotata in Piazza Affari (+37,6% in un anno al 30 luglio), ha rilevato attraverso la controllata Airsol il 20% di Biomethan Green. È una società controllata da Andion Italy che sta costruendo nel Modenese, a Mirandola, un impianto di biogas liquido da circa 20 milioni. L’acquisizione, che sarà annunciata oggi, fa seguito a una partnership di Sol con Andion. Per Aldo Fumagalli Romario, presidente, ceo e azionista di Sol con la propria famiglia a fianco della famiglia Annoni (Marco Annoni è vicepresidente e ceo), è il proseguimento di una strategia d’espansione che scavalla le crisi.

Dai kit molecolari del Covid alle criobanche

Il gruppo Sol, che ha sede a Monza, è quello che durante il Covid fornì kit molecolari, test sierologici, tamponi a domicilio, bombole d’ossigeno. Ha terapie contro i disturbi respiratori, produce anidride carbonica, è nel biotech con le criobanche per conservare il materiale biologico. Ora è anche nella produzione di biometano liquido. «Sol ritirerà in esclusiva tutta la produzione di biometano liquido di Biomethan Green per il proprio mercato, dalle stazioni di servizio per i camion ai caseifici — dice Fumagalli Romario, di ritorno da incontri con gli analisti a Toronto, New York e Chicago—. È importante: diventiamo integrati anche a monte della catena produttiva».

Il passaggio del testimone

Nel 2027 Sol compirà cent’anni. Lavora in 32 Paesi con 7 mila 300 addetti, 120 controllate, 123 impianti. Ora ha accolto la quarta generazione. Passaggio delicato, visto che gli eredi sono più di 40. È di maggio l’ingresso delle due ventottenni Caterina Annoni, figlia di Giovanni Annoni, e Caterina Strada, cugina di secondo grado di Aldo Fumagalli Romario (il nonno era Ugo Fumagalli, fratello di Giulio, padre di Aldo). Laurea in Psicologia, poi Henkel, Caterina Annoni è entrata nelle risorse umane. Laurea in Filosofia e business a Londra, poi At Kearney, Bcg e Mba Insead a Singapore e Fontainebleau, Caterina Strada è nel marketing del settore medicale dei gas tecnici. Si aggiungono ad altri quattro giovani, entrati nel 2023. 

I profili

Romualdo Annoni, 31 anni, laurea in Economia, ora lavora nell’assistenza domiciliare in Germania dopo avere seguito, fra l’altro, l’integrazione di Air Liquide Hellas, rilevata da Sol. Valentina Bruscagli, 32 anni, nipote di Marco Annoni, laurea in Psicologia, lavora in sostenibilità e marketing, dopo due anni alle risorse umane. Michela Fumagalli Romario, 32 anni, è figlia di Aldo. Laurea in Ingegneria edile al Politecnico di Milano, è stata in Hilti e in Sol ha già lavorato due anni nell’assistenza domiciliare familiare. Ora è nel team della direzione e costruzione dei nuovi stabilimenti («Almeno sei quelli in corso», dice il presidente) e logistica. Nella stessa squadra c’è Giulio Lao Fumagalli Romario, nipote di Aldo (è figlio del fratello, Franco): ingegnere chimico con master all’Imperial College London e al College des Ingénieurs a Parigi, si è fatto le ossa in India come project manager di uno stabilimento a Ranipet da 19 milioni, inaugurato il 5 giugno scorso; ora segue un progetto nell’home care.

La selezione dei candidati

Le famiglie Fumagalli Romario e Annoni hanno il 59,98% di Sol attraverso la holding Gas and Technolgies World Bv, il cugino Alberto Tronconi ha il 3%, il resto è flottante. Come è stata fatta la selezione delle nuove leve? «Abbiamo cercato prima di farli conoscere con incontri annuali volontari dopo i 16 anni: formazione e team building — dice Aldo Fumagalli Romario —. Poi abbiamo chiesto se davvero volevano entrare, perché ci fosse consapevolezza. Quindi, con l’aiuto di consulenti, abbiamo valutato i profili. Non cercavamo il fuoriclasse, ma la squadra. Iniziano a lavorare sui progetti dal basso, come tutti gli altri. In seguito assumeranno anche ruoli nei board delle controllate, per imparare che cosa significa lavorare in un’azienda da consigliere, in rappresentanza della famiglia». Processo complesso per una quotata. «Il mix migliore è il controllo familiare con una linea di manager forte. Ed essere quotati dà un segnale di trasparenza. La scelta sul passaggio generazionale è stata difficile perché c’era abbondanza di candidati e competenze. Ci auguriamo che questi sei giovani siano la scelta migliore per la crescita».

I conti in crescita

Malgrado il contesto critico Sol, che divide i ricavi fra gas tecnici (51,1%) e assistenza medicale a domicilio, ha chiuso il primo trimestre con ricavi a 433,9 milioni (+12,7% dal gennaio-marzo 2024) e un 2024 con ricavi a 1,61 miliardi (+8,3 dal 2023), Ebitda a 403,8 milioni (+ 5,7%, è il 25,1% del fatturato), utile netto di 147,7 milioni (da 145,7) e dividendi in crescita. Il 61,4% dei ricavi viene dall’estero, le acquisizioni valgono 30-40 milioni l’anno. Sui grandi impianti la politica è anche quella delle alleanze: come per lo stabilimento da 50 milioni con Siad, inaugurato a Zagabria in giugno. Il consensus medio (Bloomberg) dice che Sol dovrebbe superare gli 1,7 miliardi di ricavi nel 2025

Dividendi e dazi

«Siamo riusciti a raddoppiare il fatturato ogni dieci anni così come abbiamo una politica di dividendi in crescita, al massimo pari all’anno precedente. La logica è avere azionisti contenti, perciò l’azienda dev’essere sana e con risorse per continuare a crescere. L’incertezza di questi anni insegna che vince chi è rapido nelle decisioni e riesce a cogliere le opportunità, ad arginare nel momento giusto il rischio, che comunque va preso».
Due esempi. «Uno. Nel 2021 durante il Covid abbiamo rilevato la maggioranza di un’azienda in Cina senza esserci mai potuti andare: ma andava fatto, bisognava esserci. Due. In quel periodo in Europa c’era carenza di Co2 ma noi avevamo investito sulla Co2 ricavata dalle biomasse. Questo ci ha reso indipendenti e abbiamo potuto rifornire le aziende europee». E i dazi Usa? «Vanno chiariti effetti e condizioni. Gli italiani comunque sanno rispondere agli imprevisti. Riusciranno a reagire».

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8 agosto 2025

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