
L’Uefa ha multato di 5.000 euro Lamine Yamal e Robert Lewandowski per un’infrazione al regolamento dei controlli antidoping in occasione dell’ultimo match europeo del Barcellona, la rocambolesca e «storica» semifinale di Champions persa a San Siro contro l’Inter. In particolare, l’Uefa ritiene che i due calciatori non abbiano rispettato il procedimento e che si siano presentati in ritardo al controllo. Se Lewandowski aveva saltato la gara d’andata per infortunio e a Milano era entrato appena al 91′, Yamal era stato a tratti incontenibili.
Multato anche Flick per le proteste contro l’arbitro
Multato, di 20.000 euro, e squalificato per una giornata il tecnico del Barca Hansi Flick, per il comportamento tenuto la partita, in particolare per aver violato «le norme basiche di condotta decente». Stessa sanzione, economica e sportiva, per il secondo di Flick, Marcus Sorg. Flick era stato molto polemico anche nelle immediate interviste post gara: «Ogni decisione incerta è stata a favore dei nerazzurri», le parole del tedesco, che al triplice fischio espresse le sue lamentele direttamente all’arbitro Marciniak: «Gli ho detto quello che dovevo dirgli». Nel mirino il rigore del momentaneo 2-0 (conquistato da Lautaro e realizzato da Calhanoglu) e un tocco con la mano di Dumfries.
I sospetti sulle bende dei giocatori
I provvedimenti per le infrazioni al regolamento dell’antidoping arrivano dopo le polemiche sulle bende indossate dai giocatori del Barcellona: «Qualsiasi medico sa che, se si vuole avere un accesso venoso più facile, questo è nelle mani e nei polsi», insinuò in un’intervista a Marca il dottor Niko Mihic, ex responsabile dei servizi medici del Real Madrid, alludendo a certe pratiche di doping di cui in Spagna si parlava molto anche ai tempi del Barça di Guardiola.
8 agosto 2025
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