
«Simeone lo inseguo da una vita e finalmente quest’anno era disponibile. Avevo detto di avere una “carta coperta” e mi riferivo a lui. Sono contentissimo». Il presidente del Torino Urbano Cairo non nasconde la sua soddisfazione per l’arrivo dal Napoli di Giovanni Simeone, il sesto colpo del mercato granata. L’attaccante argentino, 73 gol in Serie A, è sbarcato ieri a Torino con la formula del prestito con obbligo di riscatto e ha firmato un contratto fino al 2028 con opzione per la stagione successiva. Seduto sotto la tribuna coperta dello stadio Moccagatta di Alessandria, Cairo ieri ha assistito alle prime due partite del memorial «Mamma e Papà Cairo», trofeo riservato alle formazioni Primavera, organizzato in ricordo di Maria Giulia Castelli e Giuseppe Cairo.
L’argomento del giorno resta però il Cholito: «Ricordo che parlai con Preziosi prima che lui andasse alla Fiorentina, nel 2017. Ho continuato a seguirlo, mi hanno impressionato i 4 gol contro la Lazio quando era al Verona. Al Napoli ho visto che lo impiegavano poco, abbiamo provato a capire se ci fosse qualche spiraglio e lo abbiamo trovato. Ho telefonato a De Laurentiis, lo facciamo sempre dopo uno scambio di giocatori. Abbiamo cominciato con Maksimovic ed è una tradizione che non deve essere interrotta. L’unica volta che non ci siamo sentiti è stato quando abbiamo preso Verdi, il mio acquisto più costoso. Aveva un grande potenziale, ma al Toro non ha fatto quello che ci si aspettava». Nonostante i sei colpi in entrata, gli acquisti in casa Toro potrebbero non essere finiti: «Vediamo, al momento non abbiamo in mente nulla, ma ci potrebbero essere ancora un paio di cose da fare. Ora però, aspettando Duvàn, ci godiamo un attacco tutto nuovo, con Ngonge, Aboukhlal e Simeone che si aggiungono a Vlasic e Adams. E io ci metto anche Njie che è un giovane di valore. Ovviamente decide il mister, ma con questa abbondanza si può giocare con il 4-2-3-1 o con il 4-4-2, con alternative di grande qualità. Non so se sia il “mio” miglior attacco, diciamo che non è male e che sicuramente è molto potente, con sei giocatori di altissimo livello per quattro posti. Non mi sbilancio, sono abituato a non esaltarmi e a non fare proclami, parlerà il campo».
E il presidente non si sbilancia nemmeno sul possibile ritorno di Elmas: «Lo ripeto, abbiamo alternative valide sia sugli esterni che davanti, poi il mercato riserva sempre delle sorprese, diciamo che abbiamo fatto un passo importante e siamo veramente al 95 per cento. Vedo i ragazzi motivati e anche Baroni è contento. Lo abbiamo scelto insieme a Vagnati, facendo un casting fra 5 allenatori, Vanoli compreso. Ora dobbiamo lavorare per fare in modo che questa squadra ci dia risultati adeguati». Al Moccagatta c’è tutta la famiglia Cairo riunita: «Un altro Cairo futuro presidente del Toro? Non so se augurarlo ai miei figli — sorride —. Io lo faccio volentieri, cerco sempre di fare il meglio, anche quest’anno, dopo una stagione in cui mi hanno contestato. Non mollo e non demordo. Adesso, scaramanticamente è giusto non fare voli pindarici». Stasera, alle 17.30, dopo due semifinali decise ai rigori, Inter e Milan giocheranno per il terzo e quarto posto. Alle 21 Torino e Atalanta si contenderanno la vittoria finale.
7 agosto 2025
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