Arriva l’ok al progetto definitivo al ponte sullo Stretto di Messina: il Cipess, il comitato interministeriale, lo ha approvato. L’opposizione, tutte le associazioni ambientaliste e il comitato cittadino messinese «Invece del ponte» ribadiscono però un secco no e in particolare il comitato spiega che da oggi potranno «finalmente» partire i ricorsi.
Il via libera
«E’ arrivata l’approvazione del progetto definitivo per l’avvio dei lavori del ponte sullo Stretto di Messina. Se ne parla dagli antichi romani», esclama il ministro Matteo Salvini. «E non ti sei fatto una domanda?» ribatte, con un meme ironico sui social, Azione. Spiega il Ministero che ha avuto l’ok «una articolata documentazione» sottolineando che l’approvazione del Cipess «rappresenta un passaggio decisivo per l’opera, che consacra il riavvio del progetto fortemente voluto dal ministro Matteo Salvini. Mai nella lunga storia dell’opera si era arrivati ad una fase approvativa così avanzata».
Le opportunità
Il Mit afferma anche che «dall’intervento si attendono reali opportunità di
rilancio socioeconomico per il Sud e per l’Italia intera». Sulle barricate le associazioni ambientaliste che chiedono l’intervento dell’Ue con tanto di procedura di infrazione: «L’impatto ambientale del ponte sullo Stretto di Messina è certo, documentato e, dopo anni di negazioni, ammesso dagli
stessi proponenti l’opera. Per superare questa impasse è stata avviata una procedura speciale che consentirebbe comunque la realizzazione del Ponte secondo condizioni precise fissate dalle norme comunitarie, condizioni che però non sono state rispettate».
La protesta degli ambientalisti
Per questo Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf hanno presentato un nuovo reclamo all’Ue ad integrazione di quello già inviato il 27 marzo, chiedendo l’apertura di una procedura di infrazione. «E’ una giornata straordinaria: l’approvazione del progetto definitivo per l’avvio dei lavori del ponte sullo Stretto di Messina apre una nuova era», ribatte Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di FI. Grazie al Ponte sullo Stretto di Messina «23,1 miliardi di euro di contributo al Pil nazionale, con 36,700 posti di lavoro stabili e 10,3 miliardi di entrate fiscali per lo Stato, già nella fase di cantiere del progetto», replica il sottosegretario con delega al Cipess, Alessandro Morelli che spiega: «A regime, il valore attuale netto economico sarà positivo per 1,8 miliardi di euro, grazie a minori tempi e costi di trasporto, maggiore efficienza logistica, incremento dei flussi turistici e riduzione delle emissioni inquinanti». Ma i nodi sono ancora tanti, a partire dall’ok necessario della Corte dei Conti sulle valutazioni economiche dell’opera.
Il fronte dei ricorsi legali
Protesta anche l’associazione cittadina siciliana Invece del ponte molto attiva in questi mesi: «Non c’è alcun via libera definitivo al ponte sullo Stretto. Al contrario di quanto affermano Salvini e i suoi megafoni locali, non si dà il via a nessun cantiere, né inizieranno i lavori. Si tratta, piuttosto, dell’inizio di un percorso tutto in salita per chi ha trasformato un progetto fallimentare in una bandiera propagandistica. E soprattutto, si aprirà finalmente il fronte dei ricorsi legali, in tutte le sedi
nazionali ed europee».
Il Comitato Capo Peloro
Si tratta di «un annuncio che ci aspettavamo, per questo abbiamo aperto a Torrefaro casa Cariddi, un presidio di resistenza noponte per promuovere momenti d’incontro e di lotta e per contrastare soprattutto le bufale siponte come quest’ultima. Si, perché non crediamo affatto che l’approvazione del progetto del ponte sia definitiva», scrive in una nota il comitato Noponte Capo Peloro. «Basti pensare alle 68 osservazioni del comitato tecnico scientifico, alle 62 prescrizioni della commissione via/vAS e le precedenti prescrizioni del 2011, e soprattutto al capitolo ancora aperto del parere della commissione europea per la violazione della direttiva habitat – prosegue la nota -. Altro che partita finita, si apre soltanto una nuova fase della lotta contro il ponte che intendiamo condurre fino alla vittoria».
Bonelli: regalo ai privati
Secondo Angelo Bonelli, deputato Avs e co-portavoce di Europa Verde: «Il ponte sullo Stretto rappresenta il più grande regalo ai privati nella storia della Repubblica: 14,6 miliardi di euro di fondi pubblici, quando nel 2005 il costo dell’opera, assegnata tramite bando di gara, era stimato in 3,88 miliardi. Nemmeno Silvio Berlusconi, che del Ponte fece una bandiera,
arrivò a tanto». «Mentre Salvini suona la fanfara e e si appresta a celebrare l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto da parte del Cipess come una “giornata storica”, la realtà racconta ben altro. Non c’è nulla di storico, se non lo spreco colossale che questo intervento rappresenta: miliardi di euro destinati a un’opera inutile, che sarà ricordata nei manuali di storia come uno dei più grandi errori nella gestione delle risorse pubbliche italiane», attacca il capogruppo Pd in commissione trasporti della Camera, Anthony Barbagallo.
LEGGI ANCHE
-
Tesla, pronto un bonus azionario da 30 miliardi per trattenere Musk: «Abbiamo bisogno più che mai di lui»
-
Ponte sullo Stretto, Salvini: mercoledì ok definitivo. L’atteso parere del Cipess (e i cantieri fermi da anni)
-
Alta velocità sull’Adriatica, per Salvini «una priorità come l’Autosole». Ma è solo il potenziamento della linea attuale
-
Dazi, la denuncia della Cgia di Mestre: costeranno all’Italia quanto il Ponte sullo Stretto
-
Dazi, le ultime notizie in diretta | Nuove tariffe in arrivo il 7 agosto, i paesi e i settori più colpiti. A Singapore dazi al 10%
-
Istat, riparte il lavoro: scende a giugno il tasso di disoccupazione (al 6,3%), su gli inattivi
-
Ponte sullo Stretto, il cda approva il progetto definitivo: «I cantieri entro l’estate»
-
Perché Grecia e Portogallo superano l’Italia (e anche Germania e Francia): effetto Troika?
-
Paolo Nocentini (Savino Del Bene): «I dazi spaventano, ma le merci non si fermano. L’Ue deve tornare competitiva»
-
Più armi, meno cure, meno vacanze (la Francia dà l’esempio): è il futuro dell’Europa?
-
La spinta a 4 corsie della «Trignina»: l’accordo tra Uniontrasporti e le Camere di commercio
-
Trenitalia, nuovi Intercity finanziati con i fondi del Pnrr: i primi convogli dal 2026
6 agosto 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA