Home / Esteri / La pubblicità con la bionda Sweeney divide l’America: «Così si promuove un ideale ariano». Interviene Trump: «Lei è una repubblicana registrata? Allora adoro il suo spot!»

La pubblicità con la bionda Sweeney divide l’America: «Così si promuove un ideale ariano». Interviene Trump: «Lei è una repubblicana registrata? Allora adoro il suo spot!»

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Negli ultimi giorni quasi chiunque, negli Stati Uniti, aveva già espresso un parere sulla controversa campagna pubblicitaria di American Eagle che ha come protagonista l’attrice Sydney Sweeney, celebre per i suoi ruoli in Euphoria e C’era una volta a… Hollywood nonché, quantomeno in patria, ubiqua testimonial di tutto o quasi (la vita a Los Angeles costa e le attrici non guadagnano come una volta, ha spiegato).

Da ultimo è intervenuto al riguardo perfino il presidente americano, Donald Trump, il quale, informato da una giornalista che Sweeney dal 2024 è un’elettrice registrata in Florida per i repubblicani, ha commentato: «È una repubblicana registrata? Oh, allora adesso adoro la sua pubblicità!», per poi aggiungere: «Sareste sorpresi se sapeste quante persone sono repubblicane» (negli Stati Uniti i cittadini, per poter votare, devono preventivamente iscriversi in un apposito elenco e possono indicare la loro preferenza politica, ndr). 

D’altronde, già qualche giorno fa, si era espresso sul tema anche Donald Trump jr, che aveva postato su Instagram una foto del padre generata dall’intelligenza artificiale in cui il presidente, in posa da modello, indossava un completo jeans camicia-pantaloni. Trump jr. aveva scritto a mo’ di didascalia: «Donald is so hot right now!!!» (Donald in questo momento è davvero figo!!!). 

Lo slogan della campagna pubblicitaria da cui è partito tutto ciò è: «Sydney Sweeney has great jeans». In inglese il gioco di parole è evidente: «Has great jeans» (ha dei gran bei jeans) suona quasi identico a «has great genes» (ha dei gran bei geni). Sweeney è bianca, bionda e con gli occhi azzurri. 

La pubblicità con la bionda Sweeney divide l'America: «Così si promuove un ideale ariano». Interviene anche Trump: lei è una repubblicana registrata? Allora adoro la sua pubblicità!

E quindi American Eagle è stata quasi subito trafitta dalle critiche provenienti dai custodi della wokeness. La sua campagna pubblicitaria è stata definita, in climax ascendente, razzista, suprematista, ariana, nazista. Le nubi temporalesche che si erano subito addensate sullo slogan si sono presto trasformate nel consueto nubifragio di opinioni. Tutti hanno detto la loro, «pro» o «contro». 

Non ci sono state, infatti, solo critiche. Al di là degli endorsement arrivati dalla famiglia presidenziale, anche, Stephen Colbert, forse per bilanciare il suo nuovo posizionamento nel ruolo di perseguitato politico, dopo che il suo Late Show è stato cancellato a causa di un (presunto) «editto di Sofia» promulgato da Donald Trump, aveva detto che forse sui jeans di Sweeney c’era stata una reazione un po’ troppo scomposta. 

E anche il vicepresidente JD Vance, si era rivolto agli indignati canzonandoli: «Non avete imparato niente dalle elezioni del novembre 2024? A quanto pare, avete capito che dovete aggredire quelli che pensano che Sweeney sia stupenda, dando loro dei nazisti. Ragazzi, è proprio una grande strategia!». 

Tardivamente, American Eagle aveva emesso una nota dicendo, in sostanza, che quella pubblicità parlava solo dei loro bellissimi jeans con la «j» e di nient’altro. Bel tentativo, se non fosse che circolava (e continua a circolare) anche un filmato in cui Sweeney, inguainata in un completo jeans, dice ammiccante: «I geni si trasmettono dai genitori alla loro prole e spesso determinano alcune caratteristiche, come il colore dei capelli, la personalità e perfino il colore degli occhi…». A questo punto la telecamera stringe sull’azzurrissimo sguardo di Sydney, che dice: «I miei jeans sono blu». 

In più c’è un precedente (si tratta sempre di jeans, il capo perfetto, pare, per scatenare polemiche: si pensi al «Chi mi ama mi segua» inventato da Oliviero Toscani per gli shorts Jesus). 

Il riferimento è allo spot per Calvin Klein del 1980 in cui Brooke Shields, indossando dei jeans, discettava per un minuto abbondante — un’eternità anche per gli standard pubblicitari dell’epoca — di genes, intesi come geni. Allora però la polemica nacque dallo slogan «Sapete che cosa mi separa dai miei Calvins? Niente», pronunciato da una Shields appena quindicenne. 

La pubblicità con la bionda Sweeney divide l'America: «Così si promuove un ideale ariano». Interviene anche Trump: lei è una repubblicana registrata? Allora adoro la sua campagna!»

Applicando sociologia spicciola e cliché — Sweeney ha partecipato al matrimonio di Jeff Bezos a Venezia, le piace la musica country, in alcune foto apparse su Instagram un suo parente che indossa una maglia di Blue Lives Matter (le «blue lives» sono le vite dei poliziotti), è cresciuta nella parte più orientale dello Stato di Washington e in Idaho, zone ipertrumpiane — molti stavano usando questa vicenda come un ulteriore cuneo da infilare nella spaccatura tra le due Americhe. E, quando poi si è scoperto che Sweeney è un’elettrice repubblicana registrata, la marea delle critiche è aumentata esponenzialmente. 

Intanto, il New Yorker ha notato che circola anche una pubblicità di jeans più inclusiva, per la Levi’s e interpretata da Beyoncé, che è bionda ma non bianca. Anche questo spot, peraltro, è una citazione, dal momento che riprende quello, celeberrimo, del 1985 interpretato da Nick Kamen sempre per Levi’s. Ma poi, a chiudere il cerchio con un cortocircuito, ecco che è rispuntata un’intervista rilasciata dalla stessa Sweeney, nel 2023, a Glamour UK: «Io, al naturale, sono mora».

4 agosto 2025 ( modifica il 4 agosto 2025 | 13:07)

4 agosto 2025 ( modifica il 4 agosto 2025 | 13:07)

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