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Leclerc, il retroscena sul misterioso guasto al Gp di Ungheria. La Ferrari potrebbe aver rallentato per evitare una squalifica

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Alla maledizione di partire davanti a tutti continua a non credere, anche se avrebbe motivi per farlo. Ventiquattro ore prima Leclerc regalava sorrisi, ora ha la faccia spenta. Non ci si abitua mai alle sconfitte, ai rimpianti, se vai in vacanza (in realtà mercoledì qui ha un test per lo sviluppo delle gomme 2026) a bocca asciutta. Giù dal podio dopo una discesa dolorosa.

Basterebbe un numero a spiegare la frustrazione del principino: delle ultime 16 pole soltanto una l’ha trasformata in vittoria. «Quando ci sono le chance vanno colte, mi sento veramente deluso, di questi mesi non salvo nulla». Non ci sono riti vudù ma errori, limiti tecnici e superiorità degli avversari. Con la quarta doppietta di fila, la McLaren ha celebrato il 200º trionfo in F1, forse il più sudato di quest’anno, il più inatteso per Norris che al via aveva combinato un altro pasticcio. Ma poi ha rimediato con la strategia della singola sosta, sfruttando le debolezze di una Rossa (una sola quella di Charles, Hamilton si è arenato nelle retrovie: 12° era, così ha chiuso fra errori di tattica e malesseri suoi) in grado di comandare con disinvoltura la prima parte della corsa mantenendo un margine di 3’’ su Piastri. Per poi crollare di colpo. Che cosa è successo al 40° passaggio quando dopo aver effettuato il secondo pit-stop ha iniziato a perdere due secondi al giro, alimenta inquietudine e misteri.

Charles aveva iniziato a lamentarsi da prima, quando le cose andavano bene («Se non mi date retta su come gestire certi problemi, non vinceremo mai»). «Ma quei messaggi— assicura Vasseur— non hanno nulla a che fare con il guaio che abbiamo avuto inseguito, lì parlava della gestione dell’ibrido». E ancora altro disagio: «La macchina è diventata inguidabile, il podio così sarebbe un miracolo». Parole profetiche per il sorpasso subìto da Russell che Charles ha provato a impedire con le cattive rimediando 5’’ di penalità ininfluenti sul quarto posto. Sceso dalla macchina ha fatto marcia indietro: «Non avevo informazioni sufficienti per valutare, dal giro 40 sono diventato un passeggero e non c’era nulla che potessi fare, pensavo fosse legato a una modifica effettuata all’ala anteriore durante il pit-stop». Ha parlato di un guaio al telaio, che è una versione vaga e serve soltanto a indicare l’area dove si è verificato, cioè non nella zona motore. Una rottura dello chassis? «Dobbiamo indagare, vedere, capire perché d’improvviso abbiamo smarrito il ritmo. È stata una sorpresa, a un certo punto abbiamo pensato che non avremmo visto il traguardo» la risposta di Vasseur.

C’è un’ipotesi che trova conferme autorevoli all’interno del paddock da più fonti dopo l’uscita di Russell che ne ha parlato apertamente: «Charles non potrà mai dirvi ma stava rischiando di infrangere i limiti del regolamento. Vedendolo andare così lento, in Mercedes abbiamo pensato che stesse girando troppo basso da terra e che quindi in seguito abbiano dovuto alzare la pressione delle gomme (dopo il 40° giro ndr)».

Altri che tenevano d’occhio il comportamento della Ferrari numero 16 hanno avuto le stesse impressioni, e hanno notato come la velocità di punta sia stata limitata nel finale. Aumentare le pressioni degli pneumatici contribuisce a far viaggiare la vettura più alta: le prestazioni calano a causa della maggiore resistenza all’aria (ma non di due secondi, il resto avviene attraverso mappature più prudenti della power unit), e in questo modo si preserva il pattino a protezione del fondo che deve rientrare all’interno di certi parametri, pena l’esclusione della gara. In Cina per non averli rispettati Leclerc e Hamilton erano stati esclusi dalla classifica finale.

Per utilizzare assetti più competitivi (e quindi viaggiare più aderente al suolo) la Ferrari ha introdotto una nuova sospensione posteriore in Belgio, un componente da «scoprire» aveva detto Leclerc comunque promuovendola in modalità qualifica. Ma evidentemente non si conosce ancora così bene, se ne riparla a fine agosto in Olanda e poi a Monza. Aspettando ancora la prima gioia.

4 agosto 2025 ( modifica il 4 agosto 2025 | 07:24)

4 agosto 2025 ( modifica il 4 agosto 2025 | 07:24)

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