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Buongiorno a tutti. Questa newsletter di Corriere Animali arriva nelle vostre caselle di posta all’inizio di agosto, il mese delle ferie per antonomasia, almeno in Italia.
L’estate è il periodo in cui si registra il maggior numero di abbandoni di animali. Acquisti e adozioni effettuati in modo incauto fanno venire al pettine tutti i loro nodi quando arriva il momento di organizzare le vacanze. E’ lì che in molti si rendono conto che l’impegno assunto con l’introduzione in famiglia di un cane (o di un gatto o di altri animali, anche se di più facile gestione) può essere qualcosa di oneroso. Un investimento che viene ricambiato con gli interessi, in termini di gioia, felicità e amore, ma solo per chi questi sentimenti è in grado di coglierli. In tanti sembrano invece refrattari. E alla prova vacanze cedono, iniziano a guardare al cane come ad un peso, un ostacolo alla propria libertà. Anche per questo i canili sono pieni. Non serve più nemmeno legare l’animale ad un albero in campagna o ad un guardrail in autostrada. Ci si reca presso un rifugio e si effettua la rinuncia. Qualcun altro se ne occuperà.
La sensibilità sociale e la consapevolezza sul possesso di animali sono sicuramente cresciute nel corso degli anni. Ma nel 2025 il fenomeno degli abbandoni è ancora molto, troppo presente. Stride con l’evoluzione che c’è stata su vari fronti, a livello normativo e di consuetudini. E tra queste il fatto che sia più semplice viaggiare con gli animali, trovare alloggi e hotel che li accettino, perfino spiagge in cui sono ammessi e dove sono magari stati predisposti servizi ad hoc per i quattrozampe. Niente, i canili sono pieni. E non se ne esce. Noi, come società che sbaglia, in modo figurato. Loro, i cani, letteralmente.
Cediamo allora a questo punto la parola a Elisa Cezza, operatrice del canile di Segrate, gestito dalla Lega nazionale per la difesa del cane, uno dei più attivi in Lombardia. Elisa in un post sui social, nei giorni scorsi, ha spiegato bene, con un testo breve e diretto che trasmette tutto quello che c’è da trasmettere, le conseguenze delle adozioni incaute, raccontando la storia di Yoda e King, due cani ospiti da troppo tempo della struttura in cui lei ogni giorno lavora. Con il suo permesso, lo riproduciamo anche qui.
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Chi salva chi. E soprattutto da cosa
di Elisa Cezza
Ci sono domande che, francamente, sorprendono. «Ma questi cani… da cosa devono essere salvati?»
Ce lo spiegano Yoda e King, che stanno crescendo in canile. Loro – i due tipetti nella foto – sono il simbolo inequivocabile e doloroso delle cucciolate indiscriminate, incontrollate, che chiamiamo «casalinghe».
La loro stessa esistenza è la prova tangibile di irresponsabilità e mancanza di consapevolezza. King, ceduto con superficialità e finito nelle mani di un minorenne con altrettanta superficialità, è l’esempio lampante di come la leggerezza con cui si gestiscono le vite animali porti a situazioni disastrose. Yoda, accalappiato quando era ancora molto piccolo, non ha avuto la possibilità di crescere con la madre ed i fratelli ed è stato quindi privato di una fase fondamentale della sua vita.
Questa è la risposta alla domanda iniziale. Basta entrare in un qualunque canile per capirlo. Ma fatelo però.
Perché, un canile non potrà mai offrire a questi cani la vita che meritano. Non potranno esprimersi, né vivere appieno quel rapporto esclusivo con le persone, vivono per te. Manchi tu, manca l’aria. Non vivranno una vita piena. Al contrario, si osservano comportamenti di autolesionismo, si vedono animali saltare disperatamente ovunque, fiorire di ferite da stress, dimagrire a vista d’occhio o ingrassare per l’inattività. Tutto è disagio. E la sofferenza non è un’ opinione.
(Le foto le ho scattate a fine turno, in uno dei tanti giorni che da quasi trent’anni passo in canile. In uno dei tanti giorni che sto con loro, cercando di rendere la loro esistenza meno dolorosa).
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Cogliamo l’occasione del post di Elisa per ricordare che sul Corriere Animali c’è una pagina che rilancia le schede di adozione di cani e gatti ospiti di rifugi di tutta Italia, gestiti da associazioni e canili municipali. In questo periodo di abbandoni, magari c’è anche chi vuole fare esattamente l’opposto, accogliere. La pagina è questa, date un’occhiata a quei musi e a quegli occhi. Sono tanti gli Yoda e i King che aspettano solo che qualcuno apra loro il cuore, prima ancora che la porta di casa.
3 agosto 2025 ( modifica il 3 agosto 2025 | 14:34)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
3 agosto 2025 ( modifica il 3 agosto 2025 | 14:34)
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