
L’applausometro registra il picco per lui, come già a Piamborno, prima del calcio d’inizio. Ma stavolta ha un sapore più diverso e l’abbraccio è più avvolgente. Giuseppe Pasini a Salò, nel Turina che resta lo stadio dei suoi ricordi calcistici più intensi (fino alle prossime puntate, al Rigamonti), sigla un ideale patto d’acciaio con la Curva Nord, ora ufficialmente schierata dalla sua parte. Si prende l’ovazione. E agli applausi convinti si unisce anche la tribuna: ricambia l’affetto, lancia una sciarpa al settore riservato al tifo organizzato, come fanno i grandi colpi di mercato nel giorno di presentazione. E questo è, in fondo, anche lui per la piazza: il top player che Brescia aspettava, ma nella poltrona presidenziale.
Prima della partita (finita 0 a 0), e dell’abbraccio con l’amico fraterno Antonio Gozzi, patron dell’Entella, Pasini ha parlato a tutto campo. Due le ufficialità, intanto, in società e nella rosa. Il nuovo direttore generale è Stefano Medioli, 59 anni, bancario, già dirigente nel calcio a Desenzano (paese del quale è stato anche vice sindaco). E la nuova punta, molto attesa, è stata annunciata dal presidente stesso: «Luca Vido lunedì (domani, ndr) farà le visite. Ci siamo sentiti in dovere di fare anche qualcosa di più: Brescia sarà la piazza più importante nel nostro girone di Serie C, giocheremo davanti a un grande pubblico e prenderemo anche un altro attaccante e un portiere. Poi, più avanti, valuteremo se inserire ancora qualcos’altro. Bianchi? Ci sono dei contatti, ma come altri giocatori di categoria aspettano prima una chiamata dalla Serie B».
Poi, l’affondo deciso nei confronti di chi (non viene nominato, ma il riferimento chiaro è a Pietro Lo Monaco e a Alessandro Lucà, che stanno cercando di proporre alla sindaca un progetto per invitarla a chiedere un posto in sovrannumero in Eccellenza) sta provando a portare avanti l’idea di un altro Brescia: «Non sono mai entrato in questo argomento – così Pasini – ma mi sembra chiaro che si tratti di un’azione di disturbo e anche di una questione politica, strumentalizzata attraverso il calcio. Non mi sembra bello verso me e i soci in un progetto tutto bresciano, specie quando vedo gente che arriva da fuori». Poi, il tema stadio e le prelazione sugli abbonamenti che scatteranno da domani: «Per la prima in Coppa Italia sicuramente giocheremo al Rigamonti, posso assicurarlo, anche se c’è tanto da fare ancora: intanto abbiamo rimosso i simboli del vecchio club. Stiamo lavorando con il Comune per la convenzione. Mi aspetto una buona affluenza e una risposta positiva sulle tessere: abbiamo cercato di abbassare i prezzi e di aiutare le fasce più deboli, i giovani Under 14 e i disabili».
Sarà anche il giorno, domani pomeriggio (ore 17), dell’assemblea dei soci. Pasini conferma l’anticipazione del Corriere: l’aumento del capitale sarà di 12 milioni e si spinge oltre. «La cifra è questa e conto di coprirlo interamente. Poi, se ci fosse in futuro una risposta anche superiore alle aspettative, potremmo pensare a qualcosa di più, ma è un discorso che affronteremo più avanti». Infine, un messaggio al suo gruppo: sta nascendo un Brescia vincente («Il progetto resta triennale per tornare in Serie B – specifica – ma giochiamo per vincere le partite, nessuno gioca a perdere. Questo impegno deve responsabilizzare però anche lo staff e la squadra».
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3 agosto 2025 ( modifica il 3 agosto 2025 | 09:05)
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