
Oggi il Parco della Pace è un prato pieno di alberi, affollato di turisti che non sanno di passeggiare su quello che una volta era un distretto popoloso e vivace della città, con scuole, teatri e cinema: siamo a Hiroshima, la città che il 6 agosto 1945 fu rasa al suolo dalla bomba atomica, seguita il 9 agosto da Nagasaki. Ottant’anni dopo, il nuovo numero de «la Lettura», il #714, domenica 3 agosto in edicola e sabato 2 in anteprima nell’App del supplemento, ricorda in un ampio focus l’olocausto nucleare delle due città, dando voce a due scrittori giapponesi, Taguchi Randy e Furukawa Hideo, che raccontano quel che significa per il loro Paese la memoria della bomba, e che effetto fa vivere in un mondo attraversato da guerre, in cui ogni giorno cadono vittime civili e lo spauracchio nucleare è agitato da più parti. Completano il focus gli articoli su vari libri che raccolgono scritti sulla bomba: l’antologia Hiroshima il giorno zero dell’essere umano, a cura di Luisa Bienati (Marsilio), e Santi, martiri e samurai di Gabriele Di Comite (San Paolo) su Nagasaki e la sua comunità cristiana, decimata dall’atomica, oltre al celebre saggio del Nobel Kenzaburo Oe Note su Hiroshima (in edicola con il «Corriere» da martedì 5 agosto per un mese, a 9,90 euro).
Altri temi nel numero: nei Libri, si riscopre il fascino di alcuni autori «ripescati» dagli editori, e grandissimi, come Susan Taubes con Lamento per Julia e altre storie (Fazi), di cui scrive Emanuele Trevi, e il Michail Bulgakov prima de Il Maestro e Margherita, con Diavoliade (Mattioli 1885) di cui scrive Antonella Lattanzi. Negli Sguardi, il servizio di Stefano Bucci segue, passo dopo passo, la vicenda dell’opera «italiana» di Banksy staccata lo scorso luglio dal muro di Palazzo San Pantalon a Venezia per essere restaurata e salvata dal degrado: nel servizio, molte immagini illustrano tra l’altro le prime fasi del recupero. Sabato 2, nell’App, il Tema del Giorno è un extra dello stesso Bucci sull’unica altra opera di Banksy in Italia, la Madonna con la pistola, a Napoli.
Firma un testo anche il maestro Riccardo Chailly e chiude il numero un reportage dagli Stati Uniti di Olivier Guez, di cui esce il 16 settembre il nuovo Mesopotamia (La nave di Teseo). Lo scrittore francese riflette sulle impressioni raccolte durante il viaggio, e ai piedi della Statua della libertà misura le distanze ormai abissali tra l’America della democrazia incarnata da quel monumento, e l’America reale di Donald Trump.
1 agosto 2025 (modifica il 1 agosto 2025 | 21:12)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1 agosto 2025 (modifica il 1 agosto 2025 | 21:12)
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