
Tre italiani su quattro li conoscono ma solo uno su quattro li ha mai acquistati. A dirlo è una ricerca di Altroconsumo che ha analizzato gli atteggiamenti e i comportamenti dei consumatori verso i prodotti tech «ricondizionati». Si tratta di device (smartphone, computer, tablet ma anche elettrodomestici) usati, che sono stati revisionati, puliti, riparati e, quindi, messi in vendita. Spesso sono prodotti restituiti da clienti per i motivi più vari (dal cambio con un modello più recente all’insoddisfazione per le prestazioni) ma possono anche essere lotti provenienti dalle aziende.
A guidare la classifica del tech rigenerato sono gli smartphone, che rappresentano il 59% delle vendite. Seguono gli elettrodomestici (lavatrice, robot da cucina, aspirapolvere etc) con il 17%. La quota restante è suddivisa tra gli altri strumenti elettronici (tablet, laptop, personal computer etc).
Il risparmio traina l’acquisto
Il principale driver è il prezzo più conveniente rispetto al nuovo. Di fatto, nel caso degli smartphone, la scelta del ricondizionato permette di risparmiare dal 30% a oltre il 60% in funzione del modello e della marca. In particolare, un test condotto di recente da Altroconsumo ha rilevato che sugli ultimi modelli di Samsung Galaxy (come l’S 24) la differenza di prezzo rispetto al nuovo arriva al 60% mentre sugli iPhone 16 si attesta intorno al 30%.
Seppure in maniera più marginale, conta anche il tema della sostenibilità: acquistare il ricondizionato significa non impattare sulla produzione di rifiuti elettronici, che – negli ultimi anni- è in forte aumento.
I timori sulle condizioni del prodotto
Il fattore che frena maggiormente l’acquisto è la diffidenza rispetto alle reali condizioni del dispositivo. Si teme, cioè, che non sia perfetto e sia destinato a un ciclo di vita più breve.
Soprattutto quando la differenza di prezzo non è percepita come significativa si preferisce “andare sul sicuro” e optare per il nuovo. Ciò è tanto più frequente in un mercato, come quello attuale, che propone spesso promozioni aggressive (taglio prezzo, finanziamenti a tasso zero, piani di abbonamento con smartphone incluso) per incentivare il consumatore a comperare l’ultimo modello.
Il “nodo” della garanzia
A questo si aggiungono, poi, altri aspetti, come le clausole di restituzione e il periodo di garanzia, che sono ovviamente diversi rispetto a quello del nuovo.
Non a caso, in base alla ricerca di Altroconsumo, un terzo di chi oggi non acquista ricondizionato lo farebbe a fronte di migliori condizioni per la restituzione o la sostituzione del prodotto e/o dell’estensione del periodo di garanzia.
2 agosto 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
2 agosto 2025
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