
Prima di partire per un weekend di golf a Bedminster, in New Jersey, Donald Trump ha alzato ieri i toni dello scontro con Mosca, annunciando sui social che due sottomarini nucleari saranno posizionati nelle regioni appropriate, in risposta alle minacce dell’ex presidente russo Dimtry Medvedev: Solo nel caso in cui queste dichiarazioni sciocche e incendiarie siano più che parole. Le parole sono molto importanti e possono spesso portare a conseguenze non volute, spero che questa non sarà una di tali circostanze. Più tardi ha aggiunto di aver preso la decisione per proteggere la nostra gente.
Ci sono probabilmente già molti sottomarini Usa intorno alla Russia, ma il Pentagono normalmente non fa annunci per via della natura top secret di queste missioni di sorveglianza. Sono tutti a propulsione nucleare, ma non tutti in grado di lanciare missili nucleari Trump non ha specificato a quale tipo si riferisse.
Era da giorni che Trump e Medvedev, attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, si scontravano sui social. Lunedì Medvedev ha criticato la decisione di Trump di dare a Putin 10 giorni (anziché 50 per arrivare a una tregua): «Ogni nuovo ultimatum è una minaccia e un passo verso la guerra, non tra la Russia e l’Ucraina ma con il suo stesso Paese», ha scritto in inglese su X. Poi giovedì Trump ha minacciato dazi per l’India perché importa petrolio russo, definendo «morte» le loro economie — anche
se ieri ha detto di aver «sentito che l’India non comprerà più petrolio da Mosca»; e a mezzanotte ha avvertito «l’ex presidente fallito della Russia, che pensa di essere ancora presidente» di «stare attento a ciò
che dice. Sta entrando in un territorio molto pericoloso!».
Un paio d’ore dopo, il russo ha replicato: «A proposito di “economie morte”… forse dovrebbe ricordare i suoi film preferiti sui “morti viventi” e quanto sia pericoloso il sistema Dead Hand (mano morta, il dispositivo dell’ex Urss in grado di lanciare bombe nucleari, ndr).
Trump si è detto più volte deluso da Putin nell’ultimo mese. Giovedì ha ribadito: «La Russia? Penso che sia disgustoso quello che sta facendo… abbiamo otto giorni, metteremo le sanzioni… non so se avranno effetto, ma lo faremo. L’Europa è estremamente preoccupata».
Putin ha incontrato ieri il suo omologo bielorusso Aleksandr Lukashenko nell’isola di Valaam, non lontano da San Pietroburgo, una delle culle della Chiesa ortodossa russa, abitata essenzialmente da monaci in parte eremiti. Ripresi dalla tv russa, seduti su una panchina di legno, il fogliame folto mosso dal venticello alle loro spalle e un cagnolino bianco paffuto ai piedi, sembravano due pensionati usciti a fare due chiacchiere.
Ma al di qua delle telecamere c’era uno stuolo di giornalisti avidi di sentire le reazioni agli sviluppi di questi giorni, mentre la conta dei morti dell’attacco a Kiev di giovedì è salita a 31 (tra cui 5 bimbi, ha detto Zelensky). Putin ha parlato di successi sul fronte e della necessità di una «pace duratura», mentre l’unico accenno agli ultimatum di Trump gli è scappato quando gli è stato chiesto di commentare il terzo round dei
colloqui a Istanbul: «Tutte le delusioni provengono da eccessive aspettative. È una nota regola comune, eppure per approcciarsi alla soluzione della questione in modo pacifico bisogna condurre discussioni circonstanziate, e non in pubblico bensì tranquillamente, nel silenzio del processo negoziale».
Ha pensato di fare l’avvocato della Russia, Lukashenko: «Quanto alla dichiarazione del nostro comune amico Trump su 50, poi10 giorni. Non si fa così la politica. Se vuole la pace, deve partecipare in modo sostanziale e ponderato. È uno scontro militare e dare indicazioni non conviene, tanto più ad una potenza nucleare». Volendo andare per il sottile, qualche apertura nelle parole di Putin si può anche cogliere. A Istanbul «un dirigente della delegazione ucraina ha espresso l’idea che forse avrebbe senso parlare della sicurezza sia della Russia che dell’Ucraina nel contesto della generale sicurezza europea. È un’idea giusta e la condividiamo».
E sul tema dell’accordo tra l’Ue e gli Usa: «La sovranità ha il ruolo chiave anche per lo sviluppo economico. Era chiaro che l’Europa non ne aveva molta e oggi è evidente che non ce l’ha per niente e la perdita della sovranità politica porta ora all’assenza di quella economica, a perdite colossali».
2 agosto 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA