
Il tema dell’overtourism sta tenendo banco in questa estate da tutto esaurito sia in Trentino sia in Alto Adige. Il rischio è di assistere progressivamente a una «Disneylandizzazione» della montagna. Quindi la domanda è semplice: ci sono troppi turisti? La risposta, se un tempo tendeva a sminuire il problema, adesso invece lo mette sotto i riflettori. Perché qualcosa bisogna fare alla luce anche del recente crollo delle Dolomiti di Brenta. Insomma, forse è arrivato il momento di trovare un nuovo equilibrio tra ambiente e turismo. Ecco che allora si cerca di capire se è possibile introdurre la Ztl anche sui Passi dolomitici oppure introdurre un pedaggio per razionalizzare la massa di persone. In val Gardena, ad esempio, non senza polemiche, hanno introdotto un ticket di 5 euro per attraversare il sentiero sul Seceda. Di questo e altro ne abbiamo parlato con la ministra al Turismo, Daniela Santanchè (Fratelli d’Italia).
Ministra Santanchè, cosa pensa dell’acceso dibattito tra chi paventa il rischio che le zone di montagne diventino grandi luna park, per esempio con il proliferare di après ski, e chi, invece, non ci vede nulla di male?
«Il dibattito sull’equilibrio tra sviluppo turistico e conservazione delle aree montane è fondamentale. Da un lato, è essenziale preservare l’integrità naturale e culturale di questi luoghi; dall’altro, il turismo può portare benefici economici significativi. La chiave sta nel trovare un modello di sviluppo sostenibile che valorizzi le risorse locali senza trasformare le montagne in semplici attrazioni turistiche.»
In val Gardena, lungo il sentiero sul Seceda, è stato attivato un tornello che impone il pedaggio di 5 euro agli escursionisti, e questa decisione ha causato opinioni contrastanti. Cosa ne pensa?
«L’implementazione del pedaggio è una misura che può apparire controversa, ma necessaria per gestire il flusso turistico, proteggere l’ambiente e avere risorse anche per preservare i territori. Come abbiamo fatto in altre occasioni, penso al Pantheon o alla Via dell’Amore in Liguria, in certi casi è fondamentale richiedere un piccolo contributo per gestire i flussi e preservare i territori affinché tutte le generazioni, presenti e future, possano goderne. È fondamentale perciò trovare un equilibrio tra l’accessibilità per gli escursionisti e la tutela delle risorse naturali ed è quello che, come ministero, stiamo affrontando, mettendo in campo iniziative e risorse per una gestione sostenibile del turismo».
Roberto Failoni, assessore al turismo della provincia autonoma di Trento, invita a investire ulteriormente in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Il ministero da lei presieduto cosa prevede?
«Il dicastero è componente della cabina di regia per le Olimpiadi perché, come tutti i grandi eventi, sono un volano per il settore, non solo durante gli eventi ma anche e soprattutto dopo. Stiamo lavorando affinché ci sia la giusta promozione e che le Olimpiadi siano occasione di rilancio per i territori coinvolti ma anche per quelli limitrofi e vetrina per l’Italia intera».
Il 10 luglio è stato approvato alla Camera il disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone di montane. Sono previste fra l’altro, ha spiegato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, «iniziative contro lo spopolamento rivolte a giovani e famiglie a disposizione oltre 200 milioni del fondo per lo sviluppo delle montagne italiane». Immagino che anche lei sia soddisfatta di com’è stato approvato. Entro quando auspica che sarà approvato al Senato?
«Certo, sono soddisfatta perché questo disegno di legge rappresenta un passo importante verso la valorizzazione delle nostre zone montane e il sostegno alle comunità locali. Auspico che il testo possa essere approvato al Senato il prima possibile, in modo da poter dare rapidamente attuazione alle misure previste e garantire un futuro migliore per le aree montane».
Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) chiede che nel disegno di legge si introduca una norma di coordinamento statale che impegni le Regioni ad adeguare la propria legislazione in materia di montagne e foreste e a investire risorse economiche pari a quelle che lo Stato riverserà alle Regioni. Ritiene ragionevole questa richiesta?
«Ritengo ragionevole la richiesta di un coordinamento statale. È fondamentale che le Regioni siano supportate nell’adeguare la propria legislazione in materia di montagne e foreste, specialmente in un contesto di risorse limitate. Un impegno paritario tra Stato e Regioni può garantire un efficace sviluppo delle politiche montane perché, come dico sempre, bisogna lavorare in squadra per ottenere risultati. E il coordinamento Stato-regioni-territorio e imprese è fondamentale».
Negli scorsi mesi un’indagine trentina ha posto sotto la lente degli investigatori della Finanza incaricati dalla Dda della Procura di Trento ben 104 strutture alberghiere per segnalazioni di operazioni sospette o perché avrebbero effettuato acquisti e investimenti poco compatibili con i bilanci. Cosa pensa del rischio di infiltrazioni mafiose in hotel presenti in famose località turistiche, come per esempio Pinzolo, Madonna di Campiglio e Primiero?
«La mafia è un male da estirpare ovunque e questo governo è impegnato in prima linea per contrastare ogni forma di organizzazione mafiosa. È chiaro che il tema riguarda tutte le categorie, compresa quella del turismo, e risulta, quindi, importante attenzionare il rischio di infiltrazioni maggiori in località turistiche. È fondamentale, perciò, rafforzare i controlli e le normative per prevenire tali infiltrazioni, garantendo al contempo la sicurezza e la reputazione del settore turistico. Collaborare con le forze dell’ordine e promuovere la legalità è essenziale per proteggere l’integrità del nostro turismo».
Vai a tutte le notizie di Trento
<!–
Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.–>
Iscriviti alla newsletter del Corriere del Trentino
2 agosto 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA