
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha firmato due giorni fa l’autorizzazione al prelievo di due lupi in Alta Val Venosta. Sia l’Osservatorio faunistico provinciale che l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) hanno espresso parere favorevole in base alla legge provinciale 10/2023. L’autorizzazione al prelievo del quale è incaricato il Corpo Forestale ha una validità di 60 giorni ed è stata pubblicata sul sito web della Provincia. Purtroppo, il problema della presenza dei lupi che attaccano il bestiame non accenna a diminuire e nel periodo compreso tra maggio e luglio 2025, in Alta Val Venosta, si sono verificati 31 attacchi a animali al pascolo, confermati e documentati dall’autorità forestale come attacchi di lupi. Nella stessa zona, nella precedente stagione alpestre erano già stati registrati 42 attacchi nonostante che le malghe interessate siano state dichiarate zone di protezione dei pascoli e i relativi proprietari abbiano comunque adottato misure di protezione del bestiame (recinzioni e cani pastore) che però non sono riuscite a impedire le predazioni di pecore e capre. L’autorizzazione al prelievo firmata da Kompatscher è molto ben circostanziata e dettagliata ed enumera tutti gli episodi di predazione che sono avvenuti e che hanno colpito in particolare la malga Furgles sopra la frazione di Planol del comune di Malles Venosta, a 2200 metri di quota, nelle quale ben 28 capi di bestiame sono stati uccisi da lupi. A conferma della gravità del danno e della necessità di un intervento celere, recentemente sono avvenute ulteriori 3 predazioni da lupo e nel 2024 furono in totale 30.
I requisiti per l’abbattimento
Posto che gli accertamenti messi in atto hanno dimostrato che dodici (recinzioni elettrificate, pastori presenti sul posto, cani da pastore e da guardia) delle diciassette condizioni previste per gestire il fenomeno dei predatori senza arrivare all’abbattimento, sono state soddisfatte, Ispra e Osservatorio faunistico hanno certificato la sussistenza di un danno grave e l’urgenza di provvedere valutando che la rimozione di 1–2 individui di lupo non compromette il mantenimento dello stato di conservazione favorevole della specie. Nei vari rapporti stilati si evidenzia come dal primo rilevamento della presenza di un lupo in Alto Adige, risalente al 2010, la popolazione in questi 14 anni è cresciuta, passando da 1 a 35 esemplari minimi annuali certi geneticamente individuati nel 2024 con un aumentato in media del 46% ogni anno. Un dato certamente sottostimato fino anche al 50% per cui si ipotizza che nel 2024, il numero dei lupi possa essere arrivato a 74. Che possa bastare abbatterne due per salvaguardare il bestiame in questa ed in altre malghe, è tutto da verificare ed è un dubbio che esprimono anche i diretti interessati.
Il ricorso animalista
Dubbio che non assale l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) che annuncia di aver attivato i propri legali per presentare ricorso al Tar contro l’ordinanza di Kompatscher. «Ci risiamo – scrive l’Enpa — la Provincia di Bolzano ripropone una misura già bocciata in passato, fondata su motivazioni deboli e soluzioni inefficaci. Si tratta di un atto puramente politico che ignora completamente le evidenze consolidate in materia di convivenza tra allevamento e fauna selvatica».
1 agosto 2025
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