
«La nostra performance nella prima metà del 2025 sottolinea la solidità del nostro modello di business». C’è consapevolezza delle difficoltà del periodo, ma anche serenità nel commento dell’amministratore delegato di BMW, Oliver Zipse. Il settore del lusso è ormai chiaramente penalizzato dalla «variabile Cina», con un calo della domanda su quello che è il primo mercato automobilistico del mondo, a cui si aggiunge l’imposizione di dazi comunitari anche alle vetture a marchio europeo prodotte proprio nel Paese orientale per essere importate nell’Unione. Un orizzonte complesso su cui peseranno anche i dazi Usa e che già ora produce indicazioni in parte discordanti.
Nel secondo trimestre dell’anno le vendite del gruppo BMW sono aumentate dello 0,4% fino 621.477 auto, con un fatturato del gruppo in discesa dell’8,2% a quota 33,93 miliardi di euro, mentre la divisione automobilistica registra la stessa percentuale negativa e si assesta sui 29,44 miliardi. L’utile operativo è calato del 31,4%, i profitti netti del 31,9%, a quota 1,84 miliardi. L’analisi su quanto ottiene oggi il gruppo bavarese non può però prescindere dagli effetti degli investimenti fatti in ricerca e sviluppo, destinati a proiettarsi su vendite e quote di mercato da conquistare nei prossimi anni.
«A settembre daremo inizio a una nuova era per BMW, con il debutto del primo veicolo della Neue Klasse all’IAA Mobility», sottolinea Oliver Zipse attraverso una nota dell’azienda. «Con la BMW iX3, diamo il via a un’espansione senza precedenti: entro il 2027, lanceremo più di 40 modelli nuovie rivisitati in tutti i segmenti e le tipologie di motorizzazione. In questo modo, uniamo il progresso tecnologico e prodotti entusiasmanti con lungimiranza strategica ed efficienza economica». Visione a lungo termine anche nelle dichiarazioni del direttore finanziario BMW Walter Mertl, secondo cui il gruppo è «saldamente sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi», anche in termini di margine operativo compreso tra il 5% e il 7%.
Molto si deve al lavoro di evoluzione nella gamma di modelli, se è vero che delle 1.207.594 vetture consegnate nel primo semestre 2025 ben 319.031 unità erano elettrificate, quindi più di un quarto. L’Europa ha registrato i tassi di crescita più elevati per auto elettriche e ibride plug-in, pari al 34,8%. Le vetture ad alte prestazioni del marchio BMW M sono state poi le principale protagoniste , con quasi 106.000 veicoli venduti in un semestre da record assoluto. Dal canto suo, Mini ha registrato una crescita significativa del 17,4% da gennaio a giugno, con un totale di 133.838 veicoli venduti e una gamma completamente rinnovata.
31 luglio 2025 (modifica il 31 luglio 2025 | 20:31)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
31 luglio 2025 (modifica il 31 luglio 2025 | 20:31)
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