
Animale affascinante e ricco di storia, ma a rischio estinzione a causa dell’inquinamento, del bracconaggio, della deforestazione e del commercio illegale legato alla vendita sul mercato nero di ossa tritate e altre parti del corpo, utilizzate nella medicina orientale. Senza dimenticare motivazione legate a paura, superstizione e a causa del conflitto generato dalle predazioni sul bestiame domestico (entrando in conflitto con molte comunità locali). Negli ultimi anni l’areale della tigre si è ridotto del 92%, come denuncia il Wwf in occasione del 29 luglio, Giornata dedicata all’esemplare. Se nel 2010 si contavano solo circa 3.200 tigri, e i trend demografici sembravano lasciare poche speranze, oggi, grazie ai numeri progetti di conservazione messi in campo, si evidenzia una leggera ripresa: si stimano poco più di 5.500 esemplari in natura, distribuiti in 10 Paesi (India, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Russia, China, Myanmar, Thailandia, Malesia, Indonesia).
Perché la giornata mondiale delle tigri?
La Giornata Mondiale è stata istituita nel 2010 durante il Summit sulla Tigre di San Pietroburgo, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e supportare la conservazione di quest’animale. Alla conferenza, i 13 Paesi che ospitavano la specie – Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Nepal, Russia, Thailandia e Vietnam – approvarono la Dichiarazione di San Pietroburgo, che prevedeva il raddoppio del numero delle tigri selvatiche fino a 6mila.
28 luglio 2025 ( modifica il 28 luglio 2025 | 13:37)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
28 luglio 2025 ( modifica il 28 luglio 2025 | 13:37)
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