Che secondo semestre si prepara per l’economia italiana? Meno buono di quel che qualcuno si aspettava. Lo rivelano gli ultimi dati macroeconomici: secondo l’Istat la produzione industriale, in maggio rispetto ad aprile, è scesa dello 0,7%, più delle stime, e un calo c’è stato anche su base annua. Il dato riflette la situazione d’incertezza che sta frenando le imprese negli investimenti, in un momento nel quale, anche per questioni geopolitiche, le scelte s’impongono. Il tema è affrontato sull’Economia del Corriere della Sera, in edicola domani con il quotidiano.
«Niente illusioni — scrive Dario Di Vico —. La seconda metà del 2025 si prospetta peggiore della prima, che aveva fornito qua e là indicazioni sorprendenti autorizzando qualche timida speranza».
Una dimostrazione del fatto che il risultato positivo di aprile (produzione industriale al +0,9%) non andasse preso come parametro è che «tutti i raggruppamenti industriali, a eccezione dell’energia, sono finiti in territorio negativo — scrive Di Vico — con i beni di consumo -1,3%, i durevoli a -2,2% 3 i beni intermedi a -1%». Morale: La manifattura rischia di portare, ancora, un contributo negativo al prodotto interno lordo. «Il 2025 dovrebbe essere il terzo anno consecutivo di contrazione della produzione industriale», scrive Di Vico.
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Il quadro dell’economia
Dietro, naturalmente, c’è la minaccia dei dazi, che con le guerre in corso e quelle temute genera, fra l’altro, il congelamento degli investimenti.
Quadro nero, dunque? Non del tutto, perché qualche imprenditore che investe (e parecchio) c’è ancora. Un caso per tutti: Giovanni Ferrero, a cui il settimanale dedica la copertina. Il gruppo di Alba ha messo a segno una doppietta internazionale nei giorni scorsi. Prima ha annunciato l’accordo per acquisire Wk Kellogg, cereali da colazione, operazione da 3,1 miliardi di dollari; subito dopo quello per rilevare le caramelle parigine Carambar. Il risultato è una multinazionale italiana che tocca i 25 miliardi di giro d’affari, un’azienda di famiglia che cresce a suon di shopping a partire dal complicato mercato americano.
L’attivismo di Zuckerberg
Altro imprenditore che sta investendo è Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook. Non è italiano, ma è italiano il primo azionista dell’azienda che produce gli occhiali smart dove, con la sua Meta, vuole salire di quota, dal 3% al 5%: Essilux. Fra i personaggi c’è anche Paolo Nocentini, presidente della Savino Del Bene, che con i trasporti raggiunge i tre miliardi di ricavi. I dazi spaventano,dice, ma le merci continuano a muoversi. Vuole proseguire con le acquisizioni.Mentre Adidas apre a Milano una sede per 200 dipendenti. Alberto Cavaggioni, nuovo ceo di Bianchi, rilancia il marchio di biciclette con tecnologia 5.0 e vintage. E in un’intervista François Provost, capo degli acquisti di Renault e possibile successore di Luca de Meo come ceo di Stellantis, rivela che ciò che conta nel mercato dell’auto, alla fine, è una cosa: il prezzo.
Nella sezione Risparmio trovate la mappa dei prezzi delle case in 13 aree metropolitane: dove comperare, che mutuo scegliere.
13 luglio 2025 ( modifica il 13 luglio 2025 | 09:19)
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