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Max Pezzali, in 85mila a Imola: «Unisco le generazioni. La serie sugli 883? Se mi chiedono di fare un cameo accetto»

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La rotta per casa di Max non è mai stata roboante e affollata come quella di ieri sera, quando Pezzali ha tagliato il traguardo dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola: 85mila persone, nel concerto più grande della sua carriera, tutto customizzato a tema motori, sono arrivate da ogni parte d’Italia a celebrare la sua storia e le sue canzoni, manifesto di una generazione, ma, ha osservato lui, ormai in grado di rappresentare anche quelle successive.

«Credo che in Italia ci siano molte canzoni, non solo le mie, che sono diventate patrimonio di tutti. E l’idea di un repertorio che ci sopravvive mi esalta», ha detto incontrando la stampa prima del concerto. Max cita uno dei pezzi imprescindibili degli 883, «Gli anni»: «Non serve conoscere i riferimenti specifici come i Roy Rogers o “Happy Days”, perché si coglie la malinconia, c’è l’idea di adolescenza generalizzata. Certi sentimenti sono universali. E io i giovani li vedo ai miei concerti». 

Ce n’erano anche nel fiume colorato, in t-shirt e pantaloncini, che ieri si è riversato all’Autodromo, in mezzo alle frotte di quarantenni che con Max e con gli anni 90 sono cresciuti. Tanti ritornano, racconta l’ex 883, che ieri per l’occasione indossava sgargianti camicie in stile racing: «Se l’affluenza non va scemando, anzi continua a crescere, vuol dire che quelli venuti agli show precedenti si sono divertiti, che non è una volta sola e non vedono l’ora di scoprire cosa faremo la prossima».

Per gli stadi già annunciati per il 2026, sono già stati venduti oltre 240mila biglietti, fa sapere il management. Una mania che non si ferma, quella per l’ex ragazzo nerd e un po’ sfigato di provincia, oggi 57enne, capace di raccontare sogni, noie e paranoie della vita di tutti i giorni come nessun altro. Complice anche la serie di Sydney Sibilia sugli 883, di cui proprio ieri, a Pavia, sono ripartite le riprese: «Credo ci sia stata una grossa sinergia fra i concerti e la serie, si sono aiutati a vicenda. I sold out sono arrivati prima, ma il successo enorme e insperato della serie ha creato interesse anche per un pubblico più generalista, persino fra le amiche di mia mamma». Farà un cameo nella seconda stagione? «Non lo so, non ho ancora letto la sceneggiatura, ma perché no? Se c’è una roba, se mi chiedono di fare il parcheggiatore, io ci vado. Intanto è partito il delirio dei miei amici che mi chiamano perché hanno i figli che vogliono fare le comparse», racconta candidamente Max.

E Mauro? Nonostante la portata celebrativa gigante dell’evento di ieri, l’ex biondino che balla, altra metà degli 883, stavolta non è atteso: «Repetto no, è bello quando le cose le fai una tantum, se diventa una festa comandata, non è più una festa. Quindi per ora sono io», spiega. Sul palco, Pezzali ha voluto invece Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari: «Non è solo un collega, è ormai un amico di lunga data con cui mi diverto anche solo a scambiarmi meme da nerd quali siamo entrambi. “Bottiglie vuote”, che abbiamo cantato insieme, sta avendo un successo incredibile e ha permesso anche a me di raccontare un po’ di presente».

La telecronaca di Guido Meda ha poi accompagnato il concerto, fra omaggi ai grandi piloti e l’ormai immancabile kiss cam che scatena il delirio su «Come mai». In scaletta anche rarità come «Cumuli», richiesta dai fan, che non veniva eseguita da 30 anni, e «Senza averti qui», «un modo per fare pace con canzoni che non consideravo da un po’», spiega Max.

E guardando avanti, anziché indietro? «Io sto mettendo giù delle canzoni, c’è un po’ di materiale nuovo — rivela —, ma vengo da un mondo con regole d’ingaggio completamente diverse, ora è da capire come e quando uscire. Quindi per adesso si lavora e l’anno prossimo vedremo».

12 luglio 2025

12 luglio 2025

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