
I Patagarri sono i più coraggiosi (e talentuosi): voto 9
Nel team di Achille Lauro (che ha avuto in sorte i concorrenti migliori, basti pensare anche ai Les Votives), i Patagarri suonano come cinque giovani Vinicio Capossela, parimenti brilli. Inoltre, non sbagliano una nota che sia una. Terzi classificati, dopo il talent hanno fatto parlare di sé partecipando al concerto del Primo Maggio e gridando dal palco ‘Palestina Libera’. Non solo, questi talentuosissimi scalmanati sono finiti al centro di grosse polemiche per aver intonato, sempre da quel palco, il canto popolare ebraico ‘Hava Nagila’ in versione ‘Pro Pal’. Per alcuni, si sono cimentati in questo soltanto per attirare l’attenzione mediatica. Vogliamo, invece, salire sul loro ‘Caravan’ e credere che abbiano ‘osato’ tanto per schierarsi con la pace. C’è chi è stato censurato per molto meno, figuriamoci a inizio carriera. Troviamo che il coraggio sia sempre da premiare, specie se accompagnato da una credibilità artistica piuttosto rara tra gli emergenti. W i Patagarri!
Mimì vincitrice ‘sacrificata’, ingiusto sprecare il suo talento: voto 5
Mentre scriviamo, abbiamo ancora nelle orecchie l’eco della sua splendida cover de ‘La Sera dei Miracoli’, Lucio Dalla. E soltanto per citarne una. L’insufficienza non va alla vincitrice del talent, diciotto anni appena e una voce prodigiosa, ma alla gestione della sua carriera dopo ‘X Factor’. Ha partecipato anche lei al Concertone del Primo Maggio e poi le è stato rifilato un qualsiasi tormentino estivo, dal titolo ‘Chakra’, uno dei tanti che sembra creato alla rinfusa dall’intelligenza artificiale e che avrebbe potuto ‘cantare’ chiunque altra al posto suo. Se è vero che chi vince ‘X Factor’ difficilmente si afferma nel mondo delle sette note, salvo rarissime e sudate eccezioni, spiace sempre vedere sprechi di talento di questa portata. Nella squadra di Manuel Agnelli, non dubitiamo che tale trattamento usa e getta da parte delle discografiche sia uno dei motivi per cui il frontman degli Afterhours abbia fatto (di nuovo) fagotto. In fin dei conti, lui è uno che tiene più all’arte che al mutuo.
Achille Lauro deve moltissimo a ‘X Factor’: voto 7
New entry della passata edizione nel ruolo di giudice, Achille Lauro è riuscito dove tantissimi, anche televisivi di professione, avevano fallito: rilanciarsi mediaticamente a partire da quel tavolo. Il compito gli è valso una imitazione-parodia nel ‘GialappaShow’ (da parte di Giovanni Vernia), riconsegnandogli quella risonanza che si era, inutile negarlo, un po’ appannata nel tempo. Per lui si sono (ri)aperte le porte di Sanremo, finalmente non per fare ‘quadri’ scenografici, ma in gara come tutti gli altri. Gara che ha saputo giocarsi da protagonista, uscendone tra i protagonisti più amati del Festival. Se fosse un marchio, si potrebbe tranquillamente parlare di ‘rebranding’ vincente. Onore al merito, anche se gli sono capitati in sorte i concorrenti più talentuosi (dai Patagarri ai Les Vostives, sarebbe stato ben difficile passare inosservato agli occhi del ‘Senato’).
Jake La Furia è il più divertente, ma non buca lo schermo: voto 5.5
È il più divertente al tavolo ma, per qualche motivo, non buca lo schermo. Viene quasi facile dimenticare che Jake La Furia sia tra i giudici di ‘X Factor’, almeno dopo questa prima edizione che lo ha visto coinvolto. Lauro si è mangiato tutta la risonanza mediatica possibile e l’impressione è che al rapper Francesco Vigorelli, siano rimaste le briciole. Peccato perché per temperamento e verve, meriterebbe di più. Speriamo possa ottenerlo con la prossima edizione, in partenza a settembre. Insieme a lui i riconfermati Achille Lauro e Paola Iezzi. Con la new entry Francesco Gabbani. Sarà la volta buona? Glielo auguriamo perché è davvero raro vedere in tv qualcuno in grado di prendersi così poco sul serio, tra divi e divastri.
Giorgia superstar, è perfetta anche nel ruolo di conduttrice: voto 9
L’ultima edizione di ‘X Factor’ ha imposto al pubblico una domanda: “Esisterà mai al mondo qualcosa che Giorgia non sappia fare?!”. Solitamente, i cantanti piazzati in conduzione deludono le aspettative. Anche perché, come è logico che sia, non sono tenuti a saper tenere il timone di una trasmissione, non è il loro mestiere. Todrani esiste per sovvertire ogni pronostico: alla guida del talent, mostra una naturalezza che tantissimi altri, televisivi di professione, studiano anni per ottenere (molto spesso, fallendo). Spontanea e splendidamente autoironica, la sua riconferma in conduzione resta un’ottima notizia per l’affezionato pubblico. Dopo il talent, ha incantato il Festival di Sanremo con l’unico brano, ‘La Cura per Me’, di cui si continua a parlare davvero post kermesse. Forse il segreto del suo talento sta nel non rendersi conto della potenza che è. Possiamo solo sperare che continui a non tirarsela mai, nonostante il ritrovato e meritato successo. Poi, saltasse fuori un difetto, non disdegneremmo: magari cucina male, è un disastro in matematica, mette la panna nella carbonara.
12 luglio 2025 ( modifica il 12 luglio 2025 | 07:21)
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