
Pare che Katharina Zeller sia destinata ad essere attaccata sui simboli. La fascia tricolore prima, poi la partecipazione al Pride di Bolzano. Le critiche, da un consigliere della sua stessa maggioranza, Marco Perbellini di Alleanza per Merano. Poi è arrivata quella di Elena Da Molin, spalleggiata da Alessandro Urzì e Marco Galateo, sul tema della panchina rossa davanti a Palais Mamming, simbolo della violenza contro le donne. L’esponente di FdI la «stuzzica» perché manca il cartello che ne spiega il senso in italiano e appone lei un cartello provvisorio con la traduzione.
Le critiche di Fratelli d’Italia
«Su quella panchina si trova anche un cartello informativo, che descrive le iniziative istituzionali contro la violenza di genere — scrive Da Molin —. Tuttavia, quel cartello è presente solamente in lingua tedesca. La lotta contro la violenza sulle donne non ha confini, non ha bandiere, non ha una sola lingua. Ha bisogno di voce, di attenzione e di rispetto. E ha bisogno della coerenza delle istituzioni».
La replica
Zeller replica sostenendo che non si tratta di una scelta etnica e che il fatto è emerso solo dietro giusta segnalazione di Fratelli d’Italia. «Né scelta politica, né rimozione intenzionale del cartello in italiano — ribatte Zeller —. Semplicemente è sparito. Invece di etnicizzare l’accaduto sarebbe bastata una semplice telefonata. Un po’ di misura avrebbe evitato tensioni inutili. La lotta contro la violenza sulle donne è una responsabilità di tutti. Richiede serietà non polemiche strumentali». Interviene in difesa Ilenia Nero, fuoriuscita di FdI e in «avvicinamento», pare, a Zeller. «Sarebbe bastato avvisare della caduta della scheda informativa»
Le polemiche sulla fascia
La sindaca di Merano, lo scorso maggio, era finita al centro delle polemiche per essersi rifiutata di indossare la fascia tricolore, scatenando un vero e proprio putiferio. Durante il passaggio di consegne con il primo cittadino uscente, Dario Dal Medico, l’esponente di madrelingua tedesca della Südtiroler Volkspartei si era tolta la fascia tricolore e l’aveva appoggiata su una sedia. Zeller aveva preferito indossare il medaglione con lo stemma della città, un simbolo eredità della tradizione tirolese e tutt’ora usato in Austria.
2 luglio 2025 ( modifica il 2 luglio 2025 | 10:38)
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