
Nella foto ufficiale sorridono tutti: papa Leone XIV, Giorgia Meloni e le varie sensibilità del suo governo, dal sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, ai vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. L’incontro di ieri tra la premier e il Papa americano, e quello successivo fra la delegazione di Palazzo Chigi e quella della Santa Sede, ha toccato temi sui quali Palazzo Chigi ha potuto far filtrare «sintonia».
Il fine vita, ad esempio. La preoccupazione della Santa Sede di una «difesa del valore santo della vita dal concepimento fino al dies natalis», la rinascita in Dio come viene definita la morte, non vede nel governo barricate. Diverso sarebbe stato trattare l’argomento migranti irregolari sul quale Robert Prevost si è sempre dichiarato sulla stessa linea di papa Francesco. Una posizione che avrebbe reso amaro il sorriso sul viso di Salvini. Ma del tema non c’è traccia nei comunicati.
Di Bergoglio, la premier ne ha parlato con papa Prevost, ricordando la sua amicizia con lui, e papa Leone ha apprezzato. Ma nei comunicati ufficiali non si parla né di migranti né del tema riarmo. Di guerra e della speranza di pace, invece, se ne è parlato molto. Ma sotto l’aspetto diplomatico e umanitario.
Visto però che il Pontefice, oltre ad essere Pastore della Chiesa universale è anche primate della Chiesa d’Italia, si è discusso dei rapporti bilaterali Italia-Santa Sede. A partire dalla spinosa questione della modifica normativa dell’8 per mille. In vigore da gennaio, ha portato a un calo dei fondi da destinare alle parrocchie. Inserendo nuove finalità nei criteri di ripartizione: dal recupero dei tossicodipendenti all’assistenza ai minori non accompagnati, ha reso meno attrattiva l’opzione Chiesa cattolica. E la diminuzione dei contributi sta facendo attraversare alla Chiesa cattolica una difficile congiuntura.
La premier ha spiegato che la modifica della norma è stata voluta dal governo Conte. E dal Vaticano fanno sapere che non è una questione tra governo e Santa Sede, ma qualcosa che attiene ai rapporti fra Stato e Chiesa, regolati dai Patti Lateranensi che prevedono modifiche concordate. La Santa Sede è determinata a sostenere l’impianto originario concordato, non fosse altro perché le migliaia di parrocchie, diffuse sul territorio nazionale, offrono oltre al servizio liturgico e di cura delle anime un contributo decisivo nel contrastare le diseguaglianze e nel formare le coscienze al bene comune. La premier si è impegnata a riflettere sull’argomento. Si cerca una possibile mediazione.
Il cardinale Pietro Parolin ha introdotto nei colloqui anche il tema Bambin Gesù. Secondo una dichiarazione di intenti del 2024, l’area dell’ospedale Carlo Forlanini, antica eccellenza della Capitale lasciata andare in rovina, sarà acquisita dal Vaticano per trasferirvi l’ospedale pediatrico. Parolin ha chiesto informazioni sull’avvio della fase operativa. Di certo, al momento si sa che i lavori saranno finanziati interamente, per un miliardo, dall’Inail che diventerà proprietaria dell’immobile.
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2 luglio 2025
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